Stasera vi offro le bellissime riflessioni di Fabio Rosini sul brano del Vangelo della Festa di oggi. Egli ci mette in guardia dalle false soluzioni che spesso individuiamo per i nostri problemi, ci esorta a evitare la tristezza (potremmo pensare che sia uno stato d’animo che non dipende da noi, ma se la gioia è un “comando”, mi limito a segnalarvi Fil 3,1; 4,4, forse la tristezza è addirittura un peccato!). Inoltre, siamo invitati a disobbedire …al timore (un altro grande nemico della gioia). Infine, sono colpito molto dall’esortazione a evitare banalità e mediocrità. Insomma, abbiamo numerosi spunti per un forte esame di coscienza.
«Nella Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria – in tempo di Avvento – la Chiesa medita l’Annunciazione. Questo testo è un meraviglioso paradigma di ogni visita del Signore. Mettiamoci alla sua scuola.
Anzitutto l’angelo è “mandato da Dio”. Le cose di Dio partono da Dio. La vita nuova non può partire da noi, la salvezza si accoglie, non si gestisce, non si manipola. Maria è visitata da Dio, e anche noi – tendenzialmente così autoreferenziali – abbiamo bisogno di lasciargli il volante della nostra vita. Non è facile lasciarsi salvare, è più frequente che le persone – anziché fidarsi – continuino a escogitare proprio soluzioni. E spesso sono peggiori dei problemi che dovrebbero risolvere.
Ma l’angelo, da cosa inizia? “Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te”. Come mai una chiamata alla gioia? Perché per dare spazio alla vita nuova bisogna rompere ogni alleanza con la tristezza, con l’infelicità. Va ricordato che oltre i nostri sette peccati capitali, i fratelli cristiano orientali ne enumerano un ottavo che Papa Francesco definisce “una tristezza dolciastra, senza speranza, che si impadronisce del cuore come il più prezioso degli elisir del demonio” (EG 83).
Sotto sotto la tristezza ci affascina. Il gusto della malinconia e dell’auto-commiserazione. Ma l’angelo dice: “Rallegrati!” e credi alla Grazia. Dio è generoso, credi al bene! Come si può essere salvati se non si crede alla salvezza? Come si può entrare nella gioia se si è affezionati alla malinconia?
A fronte del turbamento di Maria ecco la seconda parola dell’angelo: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio”. Ecco l’avversario storico della fede: la paura, che detta i tempi delle nostre ansie e fa delle angosce le tiranne del nostro cuore, dei nostri gusti, delle nostre scelte. L’angelo non può che invitare a disobbedire al timore. Come potrà mai un uomo fare opere di vita eterna se è ostaggio della paura? Attenzione però: Gabriele non invita a un esercizio muscolare contro la paura, come una sorta di “machismo” spirituale. Tutt’altro.
Perché non temere? “Perché hai trovato grazia presso Dio”. Nessuno vincerà mai da solo le sue paure più profonde, ma c’è grazia presso Dio e con lui si può disobbedire al timore. Nella paternità di Dio si scioglie ogni nostro terrore.
E l’ultima parola dell’angelo sarà: “Nulla è impossibile a Dio”. Le cose di Dio non sono secondo la nostra debolezza ma secondo la Sua potenza. Perché l’uomo diventa banale? Perché delimita il suo orizzonte alle sue misere forze. Ma nulla è impossibile presso Dio.
Qual è la risposta di Maria? “Avvenga per me secondo la tua parola!”. Non: “Mi impegno”; non: “Ci penso io”; non: “Visto che mi tocca, mi rassegno”; o altre mediocrità. In greco quel “avvenga” è un ottativo, indica desiderio, auspicio: “Avvenga! Accada proprio come dici!”. Non è adeguamento, ma letizia, desiderio.
Chi inizia a capire il Signore, non vede l’ora che venga. Chi ne ha paura, non Lo conosce» (FABIO ROSINI, Di Pasqua in Pasqua. Commenti al Vangelo domenicale dell’anno liturgico B, San Paolo, Cinisello Balsamo 2023, pp. 18-20).
Se fossi pignolo, metterei in evidenza che nel commento di don Fabio non ci sono molti riferimenti… all’Immacolata Concezione, al significato di questa grande e dolce verità di fede. Siccome ogni giorno sto cercando di arricchire la bibliografia della Liturgia della Parola delle feste dei santi, delle domeniche e dei giorni feriali presenti nel sito della parrocchia, invito chi vuole approfondire ad andare a cercare tali testi. Siccome (in alto a destra) è stata aggiunta la barra di ricerca del sito, ora è molto facile effettuare la ricerca. Solo vi prego … di non elogiarmi per questo sito, perché mi sentirei come un uccello che si vanta con le penne che… non gli appartengono. In altre parole, bisogna ringraziare chi mi aiuta in parrocchia e in particolare per il sito, dedicandovi competenza, tempo e amore.