Pensiero serale del 27-1-2024

bibbia

Interrompiamo le riflessioni sul re Davide per meditare il brano del Vangelo di questa domenica. Don Fabio ci aiuta con espressioni piuttosto forti: “esorcismo continuo dai nostri inganni interiori”. Ci augura un “piatto pulito” e un “cuore limpido”.
Mi sembra che faccia un ritratto molto lucido dell’attuale situazione della Chiesa: la scelta tra il relativismo (cioè collezione di opinioni; penso alla confusione nell’etica sessuale e in bioetica, magari in nome di una misericordia a dir poco ambigua) e Gesù che invece parla con autorità e definisce le cose. Credo che il modo migliore per attuare le sue sagge esortazioni sia avere un buon padre spirituale col quale confrontarsi con costanza e sincerità e la fedele adesione alla Parola di Dio e all’autentico Magistero della Chiesa.

«IV domenica del Tempo Ordinario
Mc 1,21-28
Lo scontro fra Gesù e lo spirito impuro, non è un’esibizione spettacolare, ma un’occasione per focalizzare una battaglia a cui nessuno sfugge: il combattimento spirituale. Lasciamoci istruire: Gesù predica nella sinagoga di sabato e predica con autorità, non come gli scribi. Come insegnavano gli scribi? L’omiletica rabbinica citava svariate interpretazioni di un dato testo, una collezione di opinioni, dove niente era conclusivo. Gesù, al contrario, parla con autorità, con la capacità di definire le cose. Perché Lui è la vita e la vita è incompatibile con la morte. L’autorità della Sua parola innesca la reazione del poveruomo con lo spirito impuro. Ogni sabato quest’uomo andava in sinagoga e conviveva serenamente con il relativismo delle omelie rabbiniche del suo tempo. Fino al giorno in cui è comparsa la Vita. Finché non accendiamo la luce, lo sporco non appare.
Il termine “impuro” non è casuale. È una parola che appartiene più alla chimica che all’etica. Il fatto che lo spirito sia definito “impuro” indica che include elementi diversi mescolati insieme. Lo spirito grida: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!”. Non c’è nulla di falso in questa affermazione. Gesù è veramente il Santo di Dio, ed è venuto veramente a distruggere l’opera del demonio. Tecnicamente è ortodosso.
Chi ha detto che l’ortodossia sia un limite per la menzogna? Possono essere fatte cose terribili in “nome di Dio”, con una pronuncia perfetta del Suo nome. È facile riconoscere il male se si manifesta apertamente. Quel che è difficile da dribblare sono le immagini false di Dio, le manipolazioni della sua opera, la spinta alla durezza quando ci sarebbe da usare misericordia, o lo stimolo alla pazienza quando c’è bisogno di chiarezza e fermezza, o altre falsificazioni, ambiguità e mezze verità.
Quando il pensiero è ambiguo, tende a restar tale: si mostra solo se sbatte contro la verità. Ci sono cose nel cuore e nella vita che sono incompatibili con il Vangelo, con la sapienza chela Chiesa ci ha consegnato, e con gli stimoli più sani della nostra coscienza, ma ci conviviamo – abbiamo imparato a farlo.
Come stanare lo spirito impuro? È il Signore Gesù che lo fa uscire allo scoperto. Un contatto vero con Gesù e con la Sua parola, è vitale, perché Lui è incompatibile con la tenebra.
È importante chiederci se ci sono cose che vogliamo occultare. Le cose che abbiamo paura di rivelare a una guida spirituale, o a un coniuge, potrebbero essere ombre dello spirito impuro in noi. Ma dove è Cristo, la menzogna sta scomoda.
Vanno capitalizzati i preziosi momenti in cui la luce ha brillato nel nostro cuore e l’oscurità è stata dissipata! È bene tenere sempre nel cuore il ricordo della liberazione da un inganno o da un’illusione. Abbiamo bisogno di lasciar parlare Gesù, con la sua autorità, per vivere questo esorcismo continuo dai nostri inganni interiori. Vale la pena di mangiare in un piatto pulito. Vale la pena di vivere con un cuore limpido» (ROSINI FABIO, Di Pasqua in Pasqua. Commenti al Vangelo domenicale dell’anno liturgico B, San Paolo, Cinisello Balsamo 2022, pp. 55-57)