Il pensiero di oggi ci spinge a riflettere sul rapporto che abbiamo con il tempo. Emerge come sempre l’importanza della speranza. Inoltre, siamo chiamati tutti a un cammino di liberazione.
«O Dio, tu che hai del tempo per noi, donaci del tempo per te. Tu che tieni nelle tue mani ciò che è stato e ciò che sarà, fa’ che sappiamo raccogliere nelle nostre mani i momenti dispersi della nostra vita. Aiutaci a conservare il passato senza esserne immobilizzati, a vivere rendendoti grazie e senza nostalgia, a conservare fedeltà e non rigidità. Libera il nostro passato da tutto ciò che è inutile che ci schiaccia senza vivificarci, che irrita il presente senza nutrirlo.
Donaci di restare ancorati al presente senza esserne assorbiti, di vivere con slancio e non a rimorchio, di scegliere l’occasione favorevole senza aggrapparci alle occasioni perdute, di leggere i segni senza prenderli per oracoli. Libera il nostro presente dalla febbre che agita e dalla pigrizia che spegne ogni decisione. Donaci il sapore del momento presente e liberaci da ogni sogno illusorio.
Facci guardare al futuro, senza bramare la sua illusione, né temere la sua venuta; insegnaci a vegliare. Libera il nostro avvenire da ogni preoccupazione inutile, da ogni apprensione che ci ruba il tempo, da tutti i calcoli che ci imprigionano. Tu sei il Dio che mette il tempo a disposizione della nostra memoria, delle nostre scelte, della nostra speranza» (Joseph Rozier, Al Dio del tempo, in Rivista Il Cenacolo, 2-2003).