Stasera concludiamo con Martini il cammino iniziato lo scorso 13 febbraio, quando ci ponemmo dinanzi alla domanda: “Quali sono gli scopi degli Esercizi?”.
Vedemmo che, secondo Martini, gli scopi degli Esercizi sono almeno tre.
«- cercare la volontà di Dio
– coltivare la devozione
– re-imparare a pregare» (CARLO M. MARTINI, Davide peccatore e credente, Centro ambrosiano – Edizioni Piemme, Casale Monferrato 1989, p. 34).
Ora concludiamo la meditazione sul terzo scopo. Vi prego di notare che l’Arcivescovo di Milano fa un cenno anche alle tre vocazioni di Davide. Vi ricordo che abbiamo cominciato a meditarle il 24 gennaio scorso.
«3 – La preghiera è gioia del cuore e re-imparare a pregare significa assaporare, gustare Dio.
Prima di venire in Tchad, ho fatto il mio Ritiro annuale con i Vescovi della Regione lombarda, predicato da un teologo. Parlandoci della preghiera affermava che da ragazzo, e poi in seminario, aveva imparato che la preghiera è un dovere; ma che dopo anni di esperienza, aveva appreso che la preghiera è gioia.
Soprattutto gioia dei Salmi perché in essi gustiamo la gioia di Davide, di Gesù, perché dicono davvero le parole che noi vorremmo dire davanti a Dio.
Questa scoperta ci viene donata col tempo, e non significa pregare con facilità o senza sforzi. Gioia significa profondità dello spirito, significa assaporare Dio, penetrare nel cuore di Cristo.
La devozione di cui abbiamo prima parlato è l’esperienza di questa semplice e misteriosa gioia di Dio. Una piccola scintilla di essa vale più di tutti i beni del mondo e, quando la si è gustata una sola volta, non viene più cancellata nella vita.
Conclusione
Vi invito a continuare la meditazione sulle tre vocazioni di Davide per contemplare, davanti al santissimo Sacramento, la storia della vostra vita.
Come applicazione dell’istruzione, suggerisco di domandarvi:
– qual è lo scopo che mi propongo per questo Ritiro?
– quali altri scopi vedo oltre i tre che sono stati ricordati?
– cosa vuol dire per me coltivare la devozione o re-imparare a pregare?
– il Signore mi dà forse di intravedere uno scopo particolare che vuole per me?
La Vergine Maria ci aiuti a trovare chiaramente questo scopo perché ci possiamo almeno avvicinare» (CARLO M. MARTINI, Davide peccatore e credente, Centro ambrosiano – Edizioni Piemme, Casale Monferrato 1989, pp. 42-43).
Ovviamente quando Martini pone la domanda “qual è lo scopo che mi propongo per questo Ritiro?”, penso che ognuno potrebbe adattare questo interrogativo nel modo seguente:
Qual è lo scopo che mi propongo per la mia vita?
Qual è lo scopo che mi propongo quando prego?
Qual è lo scopo che mi propongo quando medito questi pensieri serali?
Ho mai pensato di dedicarmi almeno una volta a un’esperienza di esercizi spirituali?
Sto cercando di pregare e di meditare col mio fidanzato/coniuge?
Ho mai pensato che potrei frequentare un corso di esercizi col mio fidanzato/coniuge?