In preparazione alla domenica della divina Misericordia vi spedisco il commento di don Fabio.
«II domenica di Pasqua
Gv 20,19-31.
Domenica della Divina Misericordia. Gesù risorto appare ai discepoli e dà loro lo Spirito che disperde il male dell’uomo: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati”.
Sì, ci vuole Dio stesso, il suo Santo Spirito, per vincere la battaglia che l’uomo ha con il suo cuore. Mille volte l’uomo si illude, con questa o quella disciplina, di poter dissolvere il non amore del suo cuore. Ma ci vuole che uno torni dai morti per perdonare l’uomo. Ci vuole Dio Padre per poter rinascere.
L’uomo, che spesso sbaglia inconsapevolmente, prima o poi, fa i conti con le sue stupidaggini. E allora scopre che non è possibile tornare indietro, scopre la sua impotenza sui suoi errori. E prende contatto con la tragedia del male.
Ammettere che il male ci sia è facile; il difficile, a quel punto, è credere alla Grazia.
Allora lasciamoci portare alla Grazia che scioglie il doloroso nodo stretto nel nostro cuore. La Grazia della Misericordia la si riceve dopo aver contemplato le mani e il costato di chi è morto per noi ma ora è vivo. “Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore”. Ci vuole proprio questo: che qualcuno dia la vita per noi. Niente di meno ci può aiutare e niente di meno ha fatto il Padre: ha dato il Figlio per la nostra salvezza, e il Figlio benedetto ci ha amati fino alla morte.
E ci viene incontro risorto, più forte del nostro male, per donarci il suo Spirito.
È bello parlare di Misericordia. Serve sempre.
Ma come è brutto negarla: “A coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”. Che vuol dire? Che i cristiani detengono il monopolio del perdono? Macché! Significa piuttosto: se voi – che avete contemplato le mie piaghe che gridano l’amore della Santissima Trinità per l’uomo – non perdonerete i peccati, chi credete che lo possa fare? I filosofi greci? Se non lo fate voi, resteranno non perdonati.
Cosa è un uomo non perdonato? Che inferno si porta dentro?
Quel giorno i discepoli hanno ricevuto la gravissima responsabilità di essere il canale della Misericordia di Dio.
Se non lo facciamo noi che abbiamo conosciuto il Signore risorto, l’uomo resterà senza Misericordia. Incatenato al fardello dei suoi errori. .
Per questo Gesù appare anche a Tommaso e lo invita a passare per la stessa porta per cui sono passati gli altri, quella delle sue piaghe – perché anche loro erano increduli, prima. Gesù non può perdere il ministero di Tommaso, lo ha chiamato per questo.
Non si può perdere il ministero di nessun cristiano, non ci possiamo permettere che nessun cristiano butti via il suo Battesimo – “un solo Battesimo per il perdono dei peccati” – perché se anche tutti i cristiani oggi annunziassero – con parole e con atti – la Misericordia, a fronte del bisogno di Misericordia che c’è, sarebbe comunque poco. Perché questo mondo ha bisogno di Misericordia più che di ogni altra cosa. Persa la Misericordia si sfasciano le relazioni, i matrimoni, le amicizie, la coesione sociale. Si può crescere un bimbo senza perdono? Senza Misericordia non si campa» (FABIO ROSINI, Di Pasqua in Pasqua. Commenti al Vangelo domenicale dell’anno liturgico B, San Paolo, Cinisello Balsamo 2022, pp. 96-98).
Don Fabio giustamente esalta l’infinito amore del Signore per ciascuno di noi. Credo che accanto a queste belle riflessioni sia urgente porre in evidenza anche la libertà e la responsabilità dell’uomo. Dio non ci costringe ad accogliere la sua misericordia, ma il suo amore è un appello alla nostra conversione. Lasciamoci trasformare dal suo Amore, in questo modo la fede che è al centro di questo brano del Vangelo farà di noi non solo persone credenti ma persone credibili, cioè veri testimoni, persone che amano come Gesù e in Gesù, in altre parole che si donano davvero.