Come aiuto per riflettere sull’Epifania anzitutto voglio segnalarvi il testo dell’adorazione eucaristica di ieri sera (https:// www. ssmariadelcarminebattipaglia.it/wp-content/uploads/2024/01/mdc-adorazione-240104.pdf). Ho riportato l’omelia di papa Benedetto del 6 gennaio 2010 come sempre molto profonda e luminosa.
Stasera vi do il commento di don Fabio Rosini.
«Epifania del Signore
Mt 2,1-12
L’avventura dei Magi è il sentiero dell’Epifania, ossia della rivelazione di Dio agli estranei, alla gente lontana. È la storia di chi è aiutato a trovare il bersaglio dell’esistenza, il Re dei re. È il percorso di chi debba arrivare a Gesù Cristo.
Si parte da una stella. Sorge una cosa nel cielo, e i Magi, ossia astrologi sapienti, gente che guardava il cosmo e sapeva tante cose, questa non la conoscono. È comparsa una cosa diversa, bella, attraente, sorprendente. E bisogna decidere su di una intuizione che sorge nel cuore: che la bellezza non capiti a caso dalle nostre parti.
La bellezza è un interrogativo, e i Magi non se la lasciano scappare, la inseguono. Quante volte gli uomini per non perdere la presa di ciò che è bello e valido hanno trovato il Signore!
Cosa vuol dire seguire una stella? I fenomeni cosmici si vedono bene in certi luoghi e male in altri, come le eclissi. Allora i magi regolano i loro passi per vedere meglio questa cosa bella nel cielo. Cercano di goderne meglio. Vuol dire muoversi secondo lo splendore, camminare secondo il cielo. Il serpente antico, dice Gen 3, cammina sul suo ventre; molti camminano sul ventre, sulle passioni, seguendo la terra. Questi uomini camminano secondo il cielo, secondo le cose alte, belle, luminose.
E questo sentiero li porta a Gerusalemme. E qui scoprono che la stella non basta, la bellezza non basta. Ciò che l’uomo può vedere, per quanto bello e luminoso sia, è solo un magnifico inizio. Quel che trovano presso il popolo di Dio, è un’altra luce. Trovano le Scritture e, in esse, le profezie.
Non siamo mai i primi a cercare il centro dell’esistenza, tanti lo hanno fatto prima di noi. E Dio ha parlato loro, ha lasciato delle indicazioni. Chiamati per mezzo di quel che potevano capire, i Magi ora trovano la storia che Dio ha condotto con il suo popolo. E attingono a questo tesoro.
I prossimi passi sono secondo le promesse, secondo le opere fatte con gli uomini e le donne della memoria d’Israele. E obbedendo alle Scritture c’è una gioia grandissima: la stella e le Scritture indicano lo stesso posto. La bellezza della natura, la bellezza delle Scritture e la gioia del cuore sono sintonizzati sullo stesso bersaglio.
Questo bersaglio è una casa, e in questa casa c’è una donna con il suo bimbo, una vita che sgorga con le tipiche condizioni della vita ma è peculiare, oggi diremmo che è “taggata” da stella e Scritture e distinta dalla gioia grande.
È una vita nuova nuova, quella di un bimbo, e come è giusto fare con tutti i bimbi, va baciato, adorato, coccolato. È un regalo. A questo bimbo bisogna dare tutto, perché tutto dona, tutto rivela, tutto illumina. È la vita nuova, che si merita la liberazione dalla vita vecchia, come in ogni cambiamento di esistenza.
Questa vita merita che apriamo gli scrigni, i nostri possessi per dargli il nostro oro che è la nostra ricchezza; e gli va dato il nostro incenso, che è il nostro onore, il nostro ruolo; e gli si può dare la nostra mirra, l’unguento per ungere i defunti, ossia le nostre tecniche per rendere profumate le nostre morti, per cascate in piedi pure nei casi peggiori.
Possessi, ruoli, strategie. Sono cose piccole: se trovi il Re, gliele puoi dare tranquillamente.
Lui dà molto di più» (ROSINI FABIO, Di Pasqua in Pasqua. Commenti al Vangelo domenicale dell’anno liturgico B, San Paolo, Cinisello Balsamo 2022, pp. 39-41).
Don Fabio ci dona vari spunti per la verifica personale.
Per esempio, il passaggio dalla vita vecchia alla vita nuova. Che significa? Io a che punto sto?
Cosa posso offrire a Gesù?
Come sempre, spero che ognuno si lasci guidare dallo Spirito Santo che saprà suggerire ciò che è più utile e urgente per ciascuno. Perciò penso che i miei suggerimenti valgano meno di niente.
Comunque voglio confidarvi che mi ha colpito molto l’espressione “centro dell’esistenza”. La mia vita, le mie scelte, le mie aspirazioni, le vicende della mia vita ruotano attorno a un centro o magari giro a vuoto o addirittura in modo contraddittorio? E se sono sposato o fidanzato, abbiamo un centro dell’esistenza? Qual è? Per Maria e Giuseppe era Gesù. Per Erode era il potere…, per altri è lo sport o la carriera o la politica o l’arte.