Stasera vi spedisco una preghiera di un monaco trappista, che ho già citato in questi “Pensieri” due anni fa. La sua vita è davvero straordinaria. Ha scritto vari libri. Vi consiglio soprattutto “La montagna delle sette balze”.
Meditando questa preghiera, mi viene spontaneo sorridere quando sento parlare di “beatitudine della fede”. In realtà, l’esperienza cristiana è spesso anche oscurità e tormento. Nelle parole, che ora leggerete, è possibile cogliere tanta umiltà e speranza. Ovviamente non è facile comprendere davvero ciò che leggiamo, se non conosciamo l’autore e la sua esperienza (non solo quella “esterna”, ma soprattutto quella interiore).
Il desiderio di compiacerti
«Signore mio Dio, non ho alcuna idea di dove sto andando, non vedo la strada che mi è innanzi, non posso sapere con certezza dove andrà a finire. E non conosco neppure davvero me stesso, e il fatto che penso di seguire la tua volontà non significa che lo stia facendo davvero.
Sono però convinto che il desiderio di compiacerti in realtà ti compiace. E spero di averlo in tutte le cose. Spero di non fare mai nulla senza un tale desiderio. E so che, se agirò così, la mia volontà mi condurrà per la giusta via, quantunque possa non saperne nulla.
Avrò però sempre fiducia in te per quanto mi possa sembrare di essere perduto e avvolto nell’ombra della morte. Non avrò paura, perché tu sei sempre con me e non mi lascerai mai solo di fronte ai pericoli» (THOMAS MERTON).