Oggi la Chiesa ci invita a ricordare san Paolo VI (memoria facoltativa). Io sono sempre più perplesso e amareggiato per la situazione in cui si trova la Chiesa. Credo che il buio attuale abbia radici antiche. Il mio impegno ecclesiale cominciò esattamente 50 anni fa in coincidenza (se esistono le coincidenze!) con il referendum abrogativo della legge sul divorzio (introdotta dalle forze radicali e di sinistra). Quel referendum non solo ebbe un esito pessimo, ma già allora notai con amarezza che vasti settori della Chiesa avevano idee confuse. Tante persone, che si ritenevano cattoliche, votarono a favore della legge sul divorzio. È evidente che oggi le idee sono ancora più confuse ed è altrettanto evidente che la crisi della famiglia si è terribilmente aggravata. Perciò stasera vi spedisco il discorso che papa Montini rivolse a un gruppo di giovani sposi nel maggio di 50 anni fa, pochi giorni dopo l’effettuazione di quel referendum.
«Un saluto speciale rivolgiamo oggi alle coppie degli Sposi novelli, che allietano con la loro presenza questa bella e grande assemblea del Popolo di Dio.
Intendiamo così, come sempre negli incontri come questo, esprimere a questi Sposi i nostri voti migliori, che per loro formuliamo nel Signore, invocando su di loro la divina assistenza, che il sacramento del matrimonio cristiano già loro assicura, nella pienezza e nella felicità di quell’Amore, che deve santificare la loro unione, idealizzare la loro vita, fortificare i loro propositi, abilitare la loro nuova famiglia al compimento onesto, forte, gioioso della missione, che le è propria, e sempre nella osservanza delle irrevocabili promesse del matrimonio naturale e cristiano: la perennità e l’esclusività.
Anzi noi augureremo che ciascuna di queste coppie, come ciascuna a cui giunga l’eco dei nostri voti, sia sempre impegnata e capace di dare, per il bene della loro famiglia e della società, ferma testimonianza a queste fondamentali proprietà del matrimonio: la indissolubilità e la fedeltà.
Tutti sappiamo quale recente vicenda sia stata agitata in questo Paese specialmente circa la questione dell’indissolubilità del matrimonio, e sappiamo come una larga maggioranza dell’amatissimo Popolo Italiano si sia pronunciata in favore d’una legge che ammette una certa facile possibilità di divorzio.
Pur troppo. Ciò è per noi motivo di stupore e di dolore, anche perché a sostegno della tesi, giusta e buona, dell’indissolubilità del matrimonio è mancata la doverosa solidarietà di non pochi membri della comunità ecclesiale; vogliamo supporre che essi abbiano agito senza rendersi pienamente conto delle gravi incidenze del loro comportamento, anche se l’autorevole e pubblico richiamo fatto alle esigenze della legge di Dio e della Chiesa non avrebbe dovuto lasciare alcun dubbio. Questa legge, ricordiamolo, non è cambiata; e perciò, affinché tale comportamento non si converta in loro perpetuo rimorso, vogliamo auspicare che anch’essi effettivamente si facciano con noi, cioè con la Chiesa cattolica, promotori della vera concezione della famiglia e della sua autentica fioritura nella vita. Sposi cristiani, sia su di voi, con quella di Dio, la nostra Benedizione Apostolica» (S. PAOLO VI, Discorso, 15-5-1974).