Il Vangelo della s. Messa di oggi (Mc 10, 17-27; par. Mt 19,26-22; Lc 18,18-23) racconta l’incontro di Gesù con una persona ricca. Il 10 maggio del 2007 Benedetto XVI, commentando questo episodio, rivolse parole molto intense ai giovani nella città di San Paolo, in Brasile. Papa Ratzinger trattò temi decisivi, fondamentali, come la felicità, la libertà, l’incontro con Gesù, il rapporto tra la castità e l’eros, il fidanzamento e il matrimonio. Vi spedisco solo una piccola parte di quel discorso ricchissimo.
«Abbiate soprattutto grande rispetto per l’istituzione del sacramento del matrimonio. Non potrà aversi vera felicità nei focolari se, al tempo stesso, non ci sarà fedeltà tra i coniugi. Il matrimonio è un’istituzione di diritto naturale, che è stata elevata da Cristo alla dignità di sacramento; è un grande dono che Dio ha fatto all’umanità. Rispettatelo, veneratelo. Al tempo stesso, Dio vi chiama a rispettarvi gli uni gli altri anche nell’innamoramento e nel fidanzamento, poiché la vita coniugale, che per disposizione divina è riservata alle coppie sposate, sarà fonte di felicità e di pace solo nella misura in cui saprete fare della castità, dentro e fuori del matrimonio, un baluardo delle vostre speranze future. Ripeto qui a tutti voi che “l’eros vuole sollevarci […] verso il Divino, condurci al di là di noi stessi, ma proprio per questo richiede un cammino di ascesa, di rinunce, di purificazioni e di guarigioni” (Lettera enciclica Deus caritas est [25/12/2005], n. 5). In poche parole, richiede uno spirito di sacrificio e di rinuncia per un bene maggiore, che è precisamente l’amore di Dio su tutte le cose. Cercate di resistere con fortezza alle insidie del male esistente in molti ambienti, che vi spinge ad una vita dissoluta, paradossalmente vuota, facendovi smarrire il dono prezioso della vostra libertà e della vostra vera felicità. Il vero amore “cercherà sempre di più la felicità dell’altro, si preoccuperà sempre di più di lui, si donerà e desidererà esserci per l’altro” (Ibid., n. 7) e, perciò, sarà sempre più fedele, indissolubile e fecondo. Contate per questo sull’aiuto di Gesù Cristo che, con la sua grazia, renderà questo possibile (cfr Mt 19, 26). La vita di fede e di preghiera vi condurrà per le vie dell’intimità con Dio e della comprensione della grandezza dei piani che Lui ha per ogni persona. “Per il regno dei cieli” (Ibid., v. 12), alcuni sono chiamati ad una donazione totale e definitiva, per consacrarsi a Dio nella vita religiosa, «insigne dono della grazia», come è stato dichiarato dal Concilio Vaticano II» (BENEDETTO XVI, Incontro con i giovani, San Paolo, Brasile, 10-5-2007).