Nelle letture di domenica scorsa (XVI del Tempo Ordinario Anno B) c’erano, fra gli altri, due temi: l’importanza del riposo e la missione di Gesù Pastore al servizio di persone che cercavano la sua Parola.
Ecco un commento di Alessandro Pronzato (è solo l’inizio!).
«Il riposo dei discepoli, più che ambientato in un determinato luogo, va collocato accanto a una persona. È il ritorno alla fonte. La possibilità di ritrovarsi con Lui, godere della sua intimità, ascoltarlo, essere messi a parte dei suoi progetti.
Accanto a Gesù il discepolo recupera le forze, si rinfranca, impara, ed è di nuovo pronto a mettersi al servizio degli altri […].
L’intento di Marco è trasparente: presentare Gesù come il pastore che raduna, istruisce e nutre il nuovo popolo. Per noi, che facciamo parte di questo nuovo popolo di Dio, occorre verificare la nostra capacità di seguirlo perché “affamati” della sua Parola. Si tratti di domandarci, con onestà, se abbiamo il gusto di questa Parola» (PRONZATO ALESSANDRO, Pane per la Domenica. Commento ai Vangeli. Ciclo B, Gribaudi, Torino 1984, pp. 197-198).
Mi è sembrato molto bello il pensiero di Pronzato sul riposo. Forse queste parole potrebbero aiutarci a intendere meglio il Terzo Comandamento (non solo non lavorare e non ridursi a osservare il precetto in modo legalistico: “vado a Messa il sabato sera, evitando accuratamente di andarci negli altri giorni”). Conta il rapporto col Signore e con la comunità!
Inoltre, qual è il mio rapporto con la Parola? Saltuario? Solo quando la ascolto durante la s. Messa? Ne ho davvero fame? Ispira le mia scelte?
Infine, sottolineo il riferimento al servizio. A che punto sto nel vivere questa dimensione?