Stasera rifletto ancora sulle letture di questa domenica. Nel passo del Primo Libro di Samuele ci sono due punti che voglio sottolineare.Abisai (soldato di Davide) dà un suggerimento proprio a Davide: «Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l’inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo» (1 Sam 26,8). È evidente che Abisai è una persona che crede in Dio, è giustamente al servizio del re Davide, eppure pensa -in riferimento a Dio – una cosa gravissima: è bene uccidere una persona, Saul. Questo “piccolo” dettaglio ci può spingere a essere molto umili nel discernimento. Non è facile capire qual è l’effettiva volontà di Dio. Può e deve aiutarci una preghiera costante allo Spirito Santo. Vi ricordo una frase bellissima che san Paolo rivolge ai Romani nella sua lettera “capolavoro”: «Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio» (Rm 8,14).Inoltre, Davide non uccide Saul, ma ribatte bene ad Abisai: «Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito? (1 Sam 26,9).Ovviamente Davide fa bene a non vendicarsi di Saul, ma il suo “piccolo” limite è aver ucciso in altre occasioni tante persone, magari perché secondo lui non erano “consacrati del Signore”, nel senso che non erano re come Saul. In altre parole, siamo spinti ad amare ogni uomo in quanto tale, tenendo presente che ogni uomo è immagine di Dio (cfr. Gen 1,26 e Mt 25,40) e meditando sempre la parabola del buon samaritano: non conta tanto discutere su chi è veramente il mio prossimo (cfr. Lc 10,29), ma è essenziale che io sappia farmi prossimo di ogni uomo (cfr. Lc 10,36).Infine, vi dono una preghiera, che ci può aiutare nel nostro cammino di crescita nell’Amore.«In te, o Gesù, vedo il volto del Padre ed il suo agire nei miei confronti.Tu mi fai del bene mentre dubito della tua bontà, mi benedici, mentre ti volto le spalle e dico le cose più insensate su di te, intercedi per me, mentre con stupidità scelgo il peccato; pur di salvarmi sei disposto a subire ogni male, fino a morire come malfattore sulla croce.L’amore ti ha fatto percorrere ben più di due miglia: hai percorso la strada infinita, che da te arriva fino all’abisso della mia miseria.Nel tuo amore per me scopro chi sono io per Dio: un figlio amato con misericordia e cercato con tenerezza infinita.È meraviglioso l’amore del Padre per me; è amore attento, mite, accogliente, è amore che non fa pensare ciò che dona, è misericordia, amore ostinato, che rimane saldo anche se non corrisposto o addirittura tradito.Mi ha amato per primo e mi ha donato a te, o Gesù, che sei il Figlio, in cui pone tutta la sua compiacenza.Il tuo volto è il mio vero volto, perché mi ha predestinato ad essere il figlio adottivo, conforme alla tua immagine» (CANIO CALITRI, La Parola si fa preghiera, in Nel giorno del Signore, 24-2-2019).