Sabato scorso era l’anniversario della nascita di san Giovanni Paolo II. Ho l’impressione che la sua persona e il suo magistero non siano adeguatamente studiati e meditati per orientare la pastorale in tempi così complessi. In questa memoria della Beata Vergine Maria voglio darvi la preghiera con cui egli concluse l’enciclica Evangelium vitae.
«O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, affidiamo a Te la causa della vita: guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere, di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall’indifferenza o da una presunta pietà. Fa’ che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita. Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo, la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell’amore a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita»
(GIOVANNI PAOLO II, Evangelium vitae, 25-3-1995, n. 105).