Pensiero serale 18-08-2024

Nello schema della “lectio divina” (spero che sappiate di cosa parlo!) dopo la “Meditatio” c’è l’ “Oratio”. Stasera continuo la riflessione di ieri, sul medesimo argomento (Mt 19,3-12), ma appunto passando da una meditazione più o meno razionale a una preghiera, che si pone a un livello nettamente superiore. Così ora vi mando un pensiero davvero molto elevato.

«Fu difficile allora, Signore, comprendere che cosa volesse dire sposarsi o vivere nel celibato; lo fu per coloro che erano familiari con la divina Scrittura e per i tuoi stessi discepoli; lo è per noi che viviamo tra mille proposte, bombardati da tanti progetti, incalzati da tanti esperti che pretendono di dire l`ultima parola. Ora finalmente ci è chiara una cosa: tutto è sotto il segno della tua grazia, abbiamo bisogno del tuo Spirito.

Mandalo sulle nostre solitudini e i nostri isolamenti, sulle nostre chiusure e i nostri abbarbicamenti, sui nostri egoismi. Invialo come Spirito di unità e di fedeltà perché l’io si apra al tu, e ciascuno si incontri con l’altro fino a ospitarsi e ricrearsi reciprocamente nell’amore. Mandalo nelle nostre confusioni e oscurità, nel nostro brancolare ed errare. Invialo come Spirito di luce che faccia chiarezza nei nostri cuori e nei nostri sentimenti, nelle nostre menti e nelle nostre fantasie, nei nostri piccoli e grandi progetti. Mandalo sulle nostre pigrizie e sulle nostre debolezze, sui nostri tentennamenti e sui nostri ripensamenti. Invialo come Spirito di forza che sollecita a partire, a rischiare, a fidarsi l’uno dell’altro, a credere fermamente che sei solo tu che puoi portare a compimento un progetto che è tuo prima di essere nostro» (VENTURI GIANFRANCO, Commento alle letture della XIX settimana. Oratio, in Lectio divina per ogni giorno dell’anno, Queriniana, Brescia 2000, vol. 7, p. 81).

Lo Spirito Santo è protagonista. Solo grazie a Lui possiamo capire qualcosa del matrimonio e del celibato. È al tempo stesso bello e drammatico notare che anche nel Vangelo di questa XX domenica (Gv 6,51-58) le persone non riescono a capire ciò che dice Gesù. Senza tanta preghiera e senza lo Spirito Santo (io aggiungerei umiltà, silenzio e volontà di approfondire) Gesù per noi resta purtroppo un estraneo.