Pensiero serale 16-07-2024

La riflessione di stasera ci aiuta ad approfondire il valore della vigilanza, della preghiera e soprattutto dell’umiltà. È un brano tratto dalla biografia di Serafino di Sarov, un grande monaco e mistico russo vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo.

 

«Come vorrei, amico di Dio, che in questa vita tu fossi sempre ripieno di Spirito Santo! «Vi giudicherò nella condizione in cui vi troverò», dice il Signore (cfr. Mt 24,42; Mc 13,33-37; Lc 19, 12-27). Guai, guai a noi se ci trova appesantiti dalle preoccupazioni e fatiche terrestri!

È certo che ogni buona azione fatta in nome di Cristo conferisce la grazia dello Spirito Santo, ma la preghiera lo fa più di ogni altra cosa, essendo sempre a nostra disposizione. Potresti per esempio aver voglia di andare in chiesa, ma la chiesa è lontana oppure sono finite le funzioni; potresti aver voglia di fare l’elemosina, ma non incontri nessun povero oppure non hai spiccioli in tasca; forse vorresti trovare qualche altra buona azione da fare in nome di Cristo, ma non hai abbastanza forze, oppure non ti si presenta l’occasione; niente di tutto questo invece tocca la preghiera: tutti hanno sempre la possibilità di pregare.

Si può valutare l’efficacia della preghiera, anche se fatta da un peccatore, ma con cuore sincero, da questo esempio riportatoci dalla santa Tradizione: all’implorazione di una madre sfortunata, che aveva appena perso il suo unico figlio, una prostituta, incontrata per strada e commossa dalla disperazione di quella madre, osò gridare al Signore: «Non a causa mia, indegna peccatrice, ma a motivo delle lacrime di questa madre che piange suo figlio pur continuando a credere nella tua misericordia e nella tua onnipotenza, risuscitalo, Signore”. E il Signore lo risuscitò. Amico di Dio, questa è la potenza della preghiera» (IRINA GARAINOF, Serafino di Sarov, Milano 1995, p. 161).

 

Questo racconto così semplice, profondo e commovente mi ha fatto pensare alla parabola narrata in Lc 18,9-14 e anche all’incontro di Gesù con la samaritana (Gv 4,5-29).