Pensiero serale 14-02-2025

Oggi vi porgo di nuovo una riflessione presentataci da Riccardo Maccioni. Il tema è molto bello e molto semplice. Lo pongo sotto forma di interrogativo: la mia fede cristiana è legata a nome da osservare, a abitudini ormai consolidate oppure consiste in una sintonia ininterrotta col Signore, in un’esistenza guidata costantemente dallo Spirito Santo? In parole semplici: la mia fede consiste nell’andare a Messa il sabato (o la domenica) oppure è caratterizzata dal dialogo costante col Signore?

 

Ecco innanzitutto il pensiero di Riccardo Maccioni.

 

«Uno dei rischi più gravi che corriamo nei confronti della vita dello spirito, è quella di relegarla ai margini della nostra esistenza quotidiana, come se non ci riguardasse davvero. Durante la settimana ci preoccupiamo della famiglia, del lavoro, degli amici, poi, la domenica per un’ora diamo spazio alla cura dell’anima. Però così facendo la fede finisce per diventare un semplice orpello, un soprammobile, magari da osservare con ammirazione ma senza utilità pratica. Invece, dicono mistici e religiosi, lo spirito è parte integrante, profonda ed essenziale, della nostra quotidianità, con cui confrontarsi nelle piccole-grandi questioni che ci riguardano tutti. Carlo Carretto (1910-1988) presenta questo percorso interiore come una “ricerca del Dio di tutti i sette giorni”, non solo di una volta a settimana. Una presenza, quella del Padre buono, che, come tale, sollecita, rimprovera, conforta, definita con una suggestiva immagine “cuscino della mia intimità”» (RICCARDO MACCIONI, Non il Signore della domenica ma di tutti i giorni, in Avvenire, 3 febbraio 2025).

 

Ecco ora la riflessione di Carlo Carretto. Questo religioso era molto noto negli anni della mia giovinezza e non vi nascondo che da lui… dissentivo quasi del tutto!

 

«Non cercavo più i segni miracolosi o mitici della presenza di Dio. Non volevo più ragionare su di Lui, volevo conoscerlo. Cercavo il Dio di tutti i sette giorni della settimana, non il Dio della domenica. Non è stato difficile trovarlo, no! Non è stato difficile perché Lui era già là ad attendermi. E l’ho trovato. Sento la sua Presenza. La sento nella storia. La sento nel silenzio. La godo nella speranza. L’afferro nell’amore. Mi è così vicina. Mi conforta. Mi rimprovera. È il cuscino della mia intimità. Il mio tutto» (CARLO CARRETTO).