Stasera preferisco meditare ancora sul brano del Vangelo della s. Messa di martedì scorso (Mt 9,32-38). Padre Špidlík ci aiuta a riflettere sull’opera del demonio. Dobbiamo vigilare molto sui pensieri e saper trovare i rimedi adatti agli attacchi del nemico.
«Egli scaccia i demoni per opera del principe dei demoni
La frase è diventata proverbiale per dire un male sostituito da un male peggiore. Gli autori spirituali usano l’espressione soprattutto per riferirsi ai cattivi pensieri che appesantiscono il cuore. Si dice scherzando che i diavoli si trovano tutti d’accordo solo su una cosa: combattere contro lo Spirito Santo. Su tutto il resto sono in perenne discordia. Così lo spirito di superbia scaccia il demone della tristezza, lo spirito di avarizia combatte il demone della gola, la vanagloria vince l’ira, e così via.
La gente asseconda volentieri la tattica dei demoni: uno combatte la malinconia con l’alcool, un altro digiuna per vanagloria. Questo metodo ha i suoi svantaggi: chi scaccia la tristezza con un bicchiere divino, con il tempo dovrà aumentare la quantità e finirà per diventare alcolizzato; chi conserva gelosamente il suo patrimonio per avarizia, lo perde per il crollo della borsa. Gli autori spirituali consigliano di esorcizzare i demoni con lo spirito di Dio, cioè sostituire i cattivi pensieri con quelli buoni: la tristezza con la gioia spirituale, l’avarizia con il pensiero della ricompensa eterna, affermando così che il regno di Dio è nel mondo» (ŠPIDLÍK TOMÁŠ, Il vangelo di ogni giorno. Riflessioni sul vangelo feriale. Vol. III, Lipa, Roma 2001, p. 194-195).