Pensiero serale 10-01-2025

Stasera voglio ancora spedirvi una preghiera dedicata alle vocazioni. Le parole di papa Wojtyla ci aiutino a comprendere meglio l’urgenza di questo tema. Impegniamoci di più con la preghiera e con l’azione educativa. Cresciamo tutti nell’ascolto umile della voce del Signore.

«Padre santo, guarda questa nostra umanità, che muove i passi nel cammino del terzo millennio. La sua vita è segnata ancora fortemente dall’odio, dalla violenza, dall’oppressione, ma la fame di giustizia, di verità e di grazia trova ancora spazio nel cuore di tanti, che attendono chi porti la salvezza, operata da Te per mezzo del tuo figlio Gesù. C’è bisogno di araldi coraggiosi del Vangelo, di servi generosi dell’umanità sofferente. Manda alla tua Chiesa, ti preghiamo, presbiteri santi, che santifichino il tuo popolo con gli strumenti della tua grazia. Manda numerosi consacrati e consacrate, che mostrino la tua santità in mezzo al mondo. Manda nella tua vigna operai santi che operino con l’ardore della carità e, spinti dal tuo Santo Spirito, portino la salvezza di Cristo fino agli estremi confini della terra. Amen» (San Giovanni Paolo II).

Io spesso gioisco, ma …tremo per le persone che incontrano il Signore piuttosto tardi (tra i 20 e i 35 anni o anche più tardi).
Gioisco perché magari, essendo abbastanza “grandi”, possono capire meglio la grandezza della chiamata.
Soprattutto tremo perché, specialmente nella società attuale, a tale età possono aver commesso vari errori a diversi livelli in vari campi e poi si porteranno tali fragilità nella loro esistenza e nel ministero …anche se so bene che il Signore guarisce e trasforma.
Tremo soprattutto, perché quando una persona non compie un cammino serio molto tempestivamente (già da ragazzo, adolescente e all’inizio della giovinezza) e appunto incontra il Signore magari durante il periodo universitario o quando è già fidanzato e sposato, da un lato è molto bello (cfr. Lc 15); dall’altro lato, vi confido che non posso non pensare che forse è quasi il contrario del vero cammino cristiano.
Spero di essere chiaro. Il cristiano deve porsi all’inizio di ogni passo e di ogni scelta l’interrogativo molto semplice di Samuele e di san Paolo. Vi segnalo rispettivamente 1 Sam 3,1-19 e At 22,10.
Se io aderisco a Gesù a una età più o mena adulta, corro il semplice rischio di fare l’opposto. E dico a Gesù: “Caro Gesù io ho fatto le mie scelte. Ho già deciso questo fidanzamento, questo matrimonio, questo studio e questo lavoro. Ho già stabilito di vivere in questa città; aiutami a fare bene tutto ciò”. Gesù potrebbe rispondermi: “Ma forse ti avevo chiesto io questo lavoro, questa vita familiare?”. Con questo non voglio dire che chi ha già preso impegni definitivi deve abbandonare il coniuge e i figli, ma solo sottolineare che la disponibilità seria a Dio è a un livello ben preciso.