Pensiero serale 08-08-2024

Le letture della s. Messa di oggi sono estremamente importanti. Sul sito della parrocchia indico una bibliografia per chi intenda approfondire. 

 

 

«Lectio Divina

“Sapere” la croce

 

Lettura

“Scripta manent” dicevano gli antichi rispetto alla inconsistenza delle parole, ma anche ai nostri giorni abbiamo visto trattati di pace diventare cenere, e diritti sanciti da tutte le nazioni della terra essere solennemente smentiti sotto gli occhi di tutti. Per bocca del profeta Geremia, Dio annuncia una Nuova Alleanza dopo il fallimento di quella del Sinai, che pure aveva avuto una coreografia mozzafiato. Non più su tavole di pietra ma nel cuore degli uomini; non più accompagnata dai castighi e legata al dovere, ma fondata sull’amore e sul piacere di corrispondervi. “Quel che ho scritto ho scritto” risponde Pilato a chi lo importuna sulla dicitura dell’atto di condanna affisso al Palo del supplizio, ma non sa che, proprio in quelle ore, sul Corpo del Crocifisso si sta scrivendo un epitalàmio che sancisce un’Alleanza eterna. Non con inchiostro e pergamena, non con scalpello e marmo, ma con flagelli, sputi, schiaffi, chiodi e lancia è vergato questo Atto d’Amore infinito ed eterno.

 

Meditazione

A Cesarèa di Filippo c’è aria di esami, di “prove intercorso” per i discepoli, che da più tempo seguono il Maestro: “Cosa dice di me la gente? E voi che dite di me?”. Sui pettegolezzi della parrocchia e sugli ultimi dispacci dell’Ansa siamo tutti preparati. Si tratta di ipotesi, di teorie, di parole che non intaccano il corso delle nostre vite. Ma quando il Maestro mi punta gli occhi addosso e mi chiama alla cattedra per parlare di Lui e di me, di Lui e di noi, di Lui e della Chiesa, è tutt’altra cosa. Ciascuno di noi ricorda il batticuore del primo esame alle elementari, quando venivamo “chiamati a conferire”, e il percorso di pochi metri tra il banco e la cattedra ci sembrava infinito come “il miglio verde”. Lo stesso batticuore lo abbiamo sentito quando qualcuno di importante nella nostra vita dal versante affettivo ci chiedeva di noi, di se e del nostro rapporto: quei momenti, si davano appuntamento tutti i giorni di prima e di poi, del passato e dell’avvenire, e il cronometro segnava i secondi e i battiti del cuore. Così si sente Simone che vuole salvare se stesso e la classe – a volte, la risposta di uno fa tirare un sospiro di sollievo a tutti: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!”. Ci vorrebbe un applauso, Andrea e Filippo vorrebbero abbracciarlo come si fa sul campo da gioco quando un compagno fa goal, ma scende un silenzio abissale e il Maestro loda l’alunno diligente promettendogli una cattedra universitaria. Pietro già si sogna con l’ermellino e la cappa, ma non sa che si tratta della Croce. Non può capirlo ora, lo comprenderà a suo tempo, quando verranno a cingerlo per portarlo dove lui non vuole: al supplizio, crocifisso a testa in giù.

 

Preghiera: 

San Domenico, che hai intuito che c’era bisogno di formazione e hai fondato l’Ordine dei Predicatori, insegnaci a studiare in ginocchio, per imparare a leggere il Libro della Croce.

 

Agire: 

Piccola o grande che sia, pianterò una Croce» (AIELLO ARTURO, “Sapere” la croce, in Messa meditazione 2024, luglio-agosto, pp. 293-294).

 

Questo commento di monsignor Aiello mi coinvolge talmente che corro il rischio di fare una riflessione più lunga (e magari più complessa) … del suo stesso commento. Per esempio, dovremmo intenderci bene sul significato del termine “epitalamio” (ma internet ci può essere di aiuto…Sapete la mia netta preferenza per gli studi classici). 

Poi c’è un riferimento a un film (“miglio verde”). 

Sono quasi tragicomici i cenni alle esperienze scolastiche o alla vita affettiva. 

I due punti che ho maggiormente apprezzato sono il cenno a una cattedra universitaria molto particolare e il collegamento con il santo che oggi la Chiesa ricorda e che ha influenzato la mia vita in modo decisivo. Infatti, il Vescovo di Avellino esalta l’importanza dello studio, ma di uno studio con una caratteristica ben precisa.