Lo scorso 6 febbraio il Papa ci ha donato il Messaggio per la Quaresima. Certamente l’avete già letto e meditato. Stasera mi limito a proporvi alcuni interrogativi che ci possono aiutare a impostare in modo fecondo e luminoso questo periodo così importante che il Signore ci dona. Francesco fonda la sua riflessione sul fatto che siamo pellegrini di speranza (ovviamente si collega al tema del Giubileo).
«Siamo tutti pellegrini nella vita, ma ognuno può chiedersi: come mi lascio interpellare da questa condizione? Sono veramente in cammino o piuttosto paralizzato, statico, con la paura e la mancanza di speranza, oppure adagiato nella mia zona di comodità? Cerco percorsi di liberazione dalle situazioni di peccato e di mancanza di dignità?» (FRANCESCO, Messaggio per la Quaresima, 6-2-2025).
Il Santo Padre ci esorta a «scoprire che cosa Dio ci chiede per essere viaggiatori migliori verso la casa del Padre» (ivi). Poi Francesco insiste sull’importanza della dimensione comunitaria: «procedere fianco a fianco, senza calpestare o sopraffare l’altro, senza covare invidia o ipocrisia, senza lasciare che qualcuno rimanga indietro o si senta escluso. Andiamo nella stessa direzione, verso la stessa meta, ascoltandoci gli uni gli altri con amore e pazienza. […] Chiediamoci davanti al Signore […] se abbiamo un atteggiamento di accoglienza, con gesti concreti, verso coloro che si avvicinano a noi e a quanti sono lontani; se facciamo sentire le persone parte della comunità o se le teniamo ai margini» (ivi). Infine propone «la terza chiamata alla conversione: quella della speranza, della fiducia in Dio e nella sua grande promessa, la vita eterna. Dobbiamo chiederci: ho in me la convinzione che Dio perdona i miei peccati? Oppure mi comporto come se potessi salvarmi da solo? Aspiro alla salvezza e invoco l’aiuto di Dio per accoglierla? Vivo concretamente la speranza che mi aiuta a leggere gli eventi della storia e mi spinge all’impegno per la giustizia, alla fraternità, alla cura della casa comune, facendo in modo che nessuno sia lasciato indietro?» (ivi). Mi limito ad aggiungere due mie piccole esortazioni. Permettiamo a Dio di operare in noi in modo da progredire nel conformarci a Gesù. Impariamo dalla Vergine Maria l’umiltà, la fedeltà, la purezza, l’obbedienza, il perdono, la totale fiducia in Dio, il primato della Grazia.