Oggi, festa dell’apostolo Tommaso, siamo invitati a riflettere sulla fede. Vi confido che, quando penso a questa bellissima virtù, vado quasi in automatico a quanto vi spedii lo scorso 11 aprile (se qualcuno non ha quel testo, me lo può richiedere).
Stasera preferisco partire da alcune frasi di una poetessa del secolo scorso, forse poco conosciuta, Lalla Romano. Come già altre volte, vi riporto tali frasi e il commento di monsignor Ravasi.
«Fede non è sapere / che l’altro esiste / è vivere / dentro di lui / calore / nelle sue vene / sogno / nei suoi pensieri. / Qui aggirarsi dormendo / in lui destarsi» (ROMANO LALLA, Poesie, Tascabili Einaudi)
Ecco il commento di Ravasi:
«Se è vero che Lalla ha prima di tutto in mente la fede tra due innamorati, le sue parole sono una stupenda e folgorante rappresentazione della fede in senso teologico. Essa, infatti, non è tanto dimostrazione razionale dell’esistenza di Dio, scoperta di certezze e verità inconcusse. È soprattutto incontro, fiducia, abbraccio, amore. È vivere in Dio, condividendo il suo calore, i suoi pensieri, il suo sogno. È addormentarsi con lui per risvegliarsi ancora accanto a lui, come confessa il salmista: “In pace mi corico e subito mi addormento: tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare” (Sal 4,9). È proprio da questo abbraccio che nasce la conoscenza della verità che egli mi rivela. Essa, per questo, non sarà mai un freddo teorema ma parola viva e vitale». (Gianfranco Ravasi, Mattutino. Fede, in Avvenire, 10-11-2001, p. 1.)
Dinanzi a queste parole istintivamente sono tornato a ciò che vi ho spedito sabato scorso (il pensiero di Fabio Rosini sulla fede e sui rischi …del catechismo). A questo punto non posso non rivolgervi qualche semplice domanda: nella mia vita ricordo qualche scelta fatta veramente a partire dalla fede (e non solo dal sentimento o dal ragionamento o dal calcolo o dall’educazione ricevuta)? Ricordo almeno un giorno in cui ho “visto” davvero passare Gesù nella mia vita e ciò ha dato una svolta reale alla mia vita, al mio modo di impostare l’esistenza?
Lo scorso 1° ottobre pure mi soffermai sulla fede e vi citai questo pensiero molto bello di papa Francesco, presente nella sua enciclica tutta dedicata proprio alla fede.
«La fede, non solo guarda a Gesù, ma guarda dal punto di vista di Gesù, con i suoi occhi: è una partecipazione al suo modo di vedere» (Lumen fidei, n. 18).
Che significa vedere dal punto di vista di Gesù?
Sono sposato in Chiesa. Il mio coniuge mi abbandona. Lo chiamo “ex marito” o “ex moglie” oppure ci credo che con lui c’è un sacramento e quindi la mia salvezza è legata alla sua in modo reale e misterioso?
Come vedo l’Eucaristia? Se la vedo con fede, è ammissibile andare a Messa solo la domenica (o il sabato), se davvero per fede so cosa avviene in ogni Santa Messa e lì so cosa, Chi e perché mi è donato e mi attende?