Venti anni fa saliva al Cielo san Giovanni Paolo II. Siccome stasera si svolgerà nella mia parrocchia un incontro di preghiera e di riflessione in occasione della presenza di un’immagine a grandezza naturale della Sacra Sindone, ho pensato di spedirvi parte di un discorso tenuto da papa Wojtyla a Torino proprio in occasione dell’ostensione della Sindone.Ecco alcune frasi pronunciate dal Papa.«La Sindone costituisce […] un segno veramente singolare che rimanda a Gesù, la Parola vera del Padre, ed invita a modellare la propria esistenza su quella di Colui che ha dato se stesso per noi. […] L’impronta del corpo martoriato del Crocifisso, testimoniando la tremenda capacità dell’uomo di procurare dolore e morte ai suoi simili, si pone come l’icona della sofferenza dell’innocente di tutti i tempi: delle innumerevoli tragedie che hanno segnato la storia passata, e dei drammi che continuano a consumarsi nel mondo. […] La Sindone non solo ci spinge ad uscire dal nostro egoismo, ma ci porta a scoprire il mistero del dolore che, santificato dal sacrificio di Cristo, genera salvezza per l’intera umanità. […] Dinanzi ad essa i credenti non possono non esclamare in tutta verità: “Signore, non mi potevi amare di più!”, e rendersi subito conto che responsabile di quella sofferenza è il peccato: sono i peccati di ogni essere umano» (GIOVANNI PAOLO II, Discorso, 24-5-1998).Auguro a me e a voi di meditare bene queste parole. Mi sembrano davvero preziose.