05-10-2023

Oggi ricordiamo santa Faustina Kowalska, che ha avuto il dono di esperienze mistiche legate al mistero di Cristo misericordioso. Perciò stasera ho pensato di spedirvi la conclusione dell’omelia pronunciata da san Giovanni Paolo II il 30 aprile 2000 in occasione della sua canonizzazione.

 

«Suor Faustina Kowalska ha lasciato scritto nel suo Diario: “Provo un dolore tremendo, quando osservo le sofferenze del prossimo. Tutti i dolori del prossimo si ripercuotono nel mio cuore; porto nel mio cuore le loro angosce, in modo tale che mi annientano anche fisicamente. Desidererei che tutti i dolori ricadessero su di me, per portare sollievo al prossimo” (Diario, p. 365). Ecco a quale punto di condivisione conduce l’amore quando è misurato sull’amore di Dio!

È a questo amore che l’umanità di oggi deve ispirarsi per affrontare la crisi di senso, le sfide dei più diversi bisogni, soprattutto l’esigenza di salvaguardare la dignità di ciascuna persona umana. Il messaggio della divina misericordia è così, implicitamente, anche un messaggio sul valore di ogni uomo. Ogni persona è preziosa agli occhi di Dio, per ciascuno Cristo ha dato la sua vita, a tutti il Padre fa dono del suo Spirito e offre l’accesso alla sua intimità.

Questo messaggio consolante si rivolge soprattutto a chi, afflitto da una prova particolarmente dura o schiacciato dal peso dei peccati commessi, ha smarrito ogni fiducia nella vita ed è tentato di cedere alla disperazione. A lui si presenta il volto dolce di Cristo, su di lui arrivano quei raggi che partono dal suo cuore e illuminano, riscaldano, indicano il cammino e infondono speranza. Quante anime ha già consolato l’invocazione “Gesù, confido in Te“, che la Provvidenza ha suggerito attraverso Suor Faustina! Questo semplice atto di abbandono a Gesù squarcia le nubi più dense e fa passare un raggio di luce nella vita di ciascuno.

Misericordias Domini in aeternum cantabo (Sal 88 [89], 2). Alla voce di Maria Santissima, la “Madre della misericordia”, alla voce di questa nuova Santa, che nella Gerusalemme celeste canta la misericordia insieme con tutti gli amici di Dio, uniamo anche noi, Chiesa pellegrinante, la nostra voce.

E tu, Faustina, dono di Dio al nostro tempo, dono della terra di Polonia a tutta la Chiesa, ottienici di percepire la profondità della divina misericordia, aiutaci a farne esperienza viva e a testimoniarla ai fratelli. Il tuo messaggio di luce e di speranza si diffonda in tutto il mondo, spinga alla conversione i peccatori, sopisca le rivalità e gli odi, apra gli uomini e le nazioni alla pratica della fraternità. Noi oggi, fissando lo sguardo con te sul volto di Cristo risorto, facciamo nostra la tua preghiera di fiducioso abbandono e diciamo con ferma speranza: Gesù, confido in Te!» (S. Giovanni Paolo II, Omelia s. Messa per la canonizzazione della beata Maria Faustyna Kowalska, 30-4-2000).

 

Voglio sottolineare tre aspetti: la solidarietà di questa santa con le sofferenze delle persone e il profondo legame della misericordia sia con la speranza sia con la conversione.

L’uomo non può vivere senza speranza. Ciò che conta è comprendere il vero fondamento della speranza, che è appunto l’amore misericordioso del Signore. Infine, è indispensabile capire bene cosa dobbiamo sperare: la santità, la salvezza; ma senza una vera e profonda conversione la salvezza e la santità sono pie illusioni.