La preghiera, che vi spedisco stasera, è famosissima, ma penso che sia bello proporvela per la contemplazione e per progredire nella gioia e nella gratitudine. Credo che sia il miglior commento a due brevissime parabole del Vangelo, che medito spesso (Mt 13,44-46) e che ci fanno capire che chi sta col Signore, in realtà, non compie alcuna gravosa rinuncia. La perdita terribile, infinita, la subisce chi sceglie il peccato.
«Tu sei santo, Signore Iddio unico, che fai cose stupende. Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei l’Altissimo. Tu sei il Re onnipotente. Tu sei il Padre santo, Re del cielo e della terra. Tu sei trino e uno, Signore Iddio degli dei. Tu sei il bene, tutto il bene, il sommo bene, Signore Iddio vivo e vero. Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà. Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace. Tu sei gaudio e letizia. Tu sei la nostra speranza. Tu sei giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei ogni nostra ricchezza. Tu sei bellezza. Tu sei mitezza. Tu sei il protettore. Tu sei il custode e il difensore nostro. Tu sei fortezza. Tu sei rifugio. Tu sei la nostra speranza. Tu sei la nostra fede. Tu sei la nostra carità. Tu sei tutta la nostra dolcezza. Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore» (Francesco d’Assisi, Lodi al Dio Altissimo).