Stasera mi sono imbattuto in alcuni pensieri di santa Teresa di Calcutta. Mi pare che ci aiutano per intendere bene il brano del Vangelo di oggi (Lc 8,16-18), che tratta il tema della luce.
Credo che la luce serve per vedere. Pensiamo a come gli invidiosi del Vangelo di ieri (Mt 20,1-16) guardano male, cioè senza amore. E io gli altri come li guardo? Con quale carità, pazienza, misericordia e purezza?
Ecco le parole di santa Teresa:
«Non cercate Gesù in terre lontane: Lui non è là. È vicino a voi. È con voi. Basta che teniate il lume acceso e Lo vedrete sempre. Continuate a riempire il lume con piccole gocce d’amore e vedrete quanto è dolce il Dio che amate.
Resterò di continuo assente dal Paradiso, per accendere la luce a quelli che vivono nell’oscurità sulla terra.
Spesso si vedono fili metallici piccoli o grandi, vecchi o nuovi, cavi elettrici economici o costosi che restano inutilizzati, perché se non vi passa la corrente non servono a far luce. I fili siamo voi ed io, la corrente è Dio. Noi possiamo decidere di lasciar passare la corrente attraverso di noi, di essere usati, o possiamo rifiutare di essere usati e permettere all’oscurità di diffondersi.
Siate gentili e misericordiosi. Fate in modo che nessuno venga da voi senza andarsene migliore e più felice. Siate espressione vivente della bontà di Dio: bontà nei vostri occhi, nel volto, nel sorriso, nel saluto. Ai bambini, ai poveri ed a tutti coloro che soffrono e sono soli donate sempre un sorriso felice. Donate loro non soltanto le vostre cure, ma anche il vostro cuore» (S. Teresa di Calcutta).