Nella settimana scorsa abbiamo riflettuto ripetutamente sul tema dell’offerta. Perciò stasera vi spedisco una famosa preghiera di sant’Ignazio. Credo che sintetizzi bene il cammino di questi ultimi giorni.
«Prendi, Signore, e accetta tutta la mia libertà, la mia memoria, il mio intelletto, e tutta la mia volontà, tutto ciò che ho e possiedo; tu mi hai dato tutte queste cose, a te, Signore, le restituisco; sono tutte tue, disponine secondo la tua volontà. Dammi il tuo amore e la tua grazia, queste sole, mi bastano» (sant’Ignazio di Loyola).
Resta qualche piccola domanda. Se offro a Dio la mia libertà e la mia volontà, in questo modo non perdo la mia autonomia? La mia creatività non è mortificata? Perché Dio ci tiene tanto a che facciamo la sua volontà?
Il Signore ci dice: chi mi ama osserva i miei comandamenti (cfr. Gv 14,21). È come se un giovane dicesse alla sua fidanzata: se mi vuoi bene, devi fare ciò che ti dico.
Vi confido la mia più grande riserva su un modo molto diffuso di vivere il cristianesimo: io organizzo tutta la mia vita: i miei studi, le mie amicizie, il mio tempo libero, il mio fidanzamento o la mia convivenza… Alla fine offro a Dio la mia volontà! Quale volontà, se ho già deciso tutto io? Magari mi rivolgerò a Dio perché mi aiuti a fare quello che è semplicemente il mio progetto. E se non mi aiuta, mi arrabbio pure e Lo rimprovero.