31-07-2023

Il 31 luglio finiscono i commenti di monsignor Aiello. A me sembra che sia già iniziato il mese di agosto, perché mi pare evidente che questo mese sia il più ricco di tutto l’anno, nel senso che ci fa ricordare una serie stupenda di santi e stasera cominciamo con una persona davvero splendida. Il Vescovo di Avellino riesce a collegare le due letture fra loro e anche con sant’Ignazio.

 

«Lectio Divina

Cavalieri di Dio

 

Lettura

Il Regno di Dio procede silenziosamente e con forza tra mille difficolta e ritardi. Il motore frenante viene dall’uomo e dalle sue vicende, come ci ricorda la prima lettura di oggi: si può tradire proprio il giorno del matrimonio ed il bacio trasformarsi in un morso. Mentre Mosè riceve l” impegno e la “scrittura” di Dio sulle tavole di pietra, il popolo ha già voltato le spalle, si è fatto un idolo di metallo fuso ed organizza una festa con processioni, bancarelle e fuochi pirotecnici, secondo le migliori tradizioni. Tocchiamo con mano la vulnerabilità del cuore umano e le sue contraddizioni. Il condottiero diventa allora intercessore fino a gettare sul piatto della bilancia la sua stessa vita: “Altrimenti cancellami dal tuo libro che hai scritto”. Mosè qui è prefigurazione di Gesù, che pone la sua vita tra Dio e il popolo sempre infedele.

 

Meditazione

La piccolezza del granello di senape e del lievito diventa, nelle parabole di Gesù, un segno della presenza del Regno di Dio, che avanza con forza pur tra mille difficoltà. È una avanzata inesorabile e silenziosa, come la crescita del piccolo seme e dell’azione fecondante del lievito rispetto alla massa della farina. Non fa rumore, non conquista la copertina dei rotocalchi né il risalto della notizia data in apertura di notiziario; se ne sta nascosto, ma fa il suo lavoro. Ciò che è grande è stato piccolo, ogni uomo è stato bambino, ogni santo ha mosso incerto i suoi primi passi. Sant’Ignazio di Loyola, di cui oggi facciamo memoria, era solo un cavaliere ferito a Pamplona che, ridotto all’immobilità, aspettava di guarire per tornare con la sua spada, sui campi di battaglia, a cercare la gloria umana che lo attirava senza mai saziarlo. Basta una lettura, la vita e le gesta di alcuni Santi, per inoculargli il dubbio che, forse, la pace e la gioia vera non sono nelle gesta belliche e nella vita a corte. Il lievito comincia a fecondare ed il piccolo seme si fa strada nelle viscere della terra. All’esterno tutto sembra uguale, ma dentro, Dio sta capovolgendo l’ordine dei valori: la spada luccicante sembra essere depositata a fianco del letto, in attesa della prossima avventura, ma sarà depositata per sempre su un altare a conclusione di una notte di veglia d’armi, e mai più utilizzata, come la spada nella roccia. La vita del Cavaliere sarà tutta dedita a Dio e alla sua gloria e, dopo cinquecento anni, su quell’albero maestoso, ancora nidificano uccelli e si parte per conquistare il mondo dietro la bandiera di Cristo.

 

Preghiera:

Prendi, Signore, e accetta tutta la mia libertà, la mia memoria, il mio intelletto, e tutta la mia volontà, tutto ciò che ho e possiedo; tu mi hai dato tutte queste cose, a te, Signore, le restituisco; sono tutte tue, disponine secondo la tua volontà. Dammi il tuo amore e la tua grazia, queste sole, mi bastano (sant’Ignazio di Loyola).

 

Agire:

Formulo il proposito di essere “cavaliere” della Luce in questo giorno» (Aiello Arturo, Cavalieri di Dio, in Messa meditazione 2023, luglio-agosto, pp. 252-253).

 

Mi colpisce molto la battuta sul matrimonio (il passaggio dal bacio al morso, credo che molti, in modo diverso, abbiamo fatto questa esperienza). Divertente e tragica è la battuta sulle processioni. È stupenda la “preghiera”.

Vi segnalo un ottimo film (dedicato a sant’Ignazio) che è facile vedere su you tube: