19-07-2023

Vedo che alcuni di voi stanno apprezzando i commenti di monsignor Aiello. Cerco ancora di avvalermi delle sue preziose riflessioni, che purtroppo dureranno solo fino alla fine del mese! Quindi, auguro a me e a voi di saperne approfittare per una feconda crescita spirituale.

Stasera il Vescovo di Avellino collega in modo molto interessante la Prima Lettura col Vangelo (che è lo stesso dello scorso 9 luglio: spero che molti ricorderanno il suo commento molto profondo sull’esortazione a imparare dagli …asini).

 

«Lectio Divina

Vincono i perdenti.

 

Lettura

Due domeniche fa abbiamo già commentato il brano odierno dal Vangelo di Matteo. In quell’occasione lo abbiamo collegato alla lettura del profeta Zaccaria. Oggi, invece, ci lasciamo aiutare dalla prima lettura, tratta dall’Esodo. Il Padre ha scelto i poveri e i diseredati per farli sedere sul Suo trono, rovesciandone i potenti, sbaragliati nei pensieri del loro cuore. Anche qui, oltre l’estrazione sociale degli Apostoli e degli altri discepoli, c’è in filigrana uno sguardo sulle prime comunità cristiane, di cui Paolo afferma: “Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili” (1Cor 1,26).

 

Meditazione

Salvato dalle acque, Mosè era stato adottato dalla figlia del Faraone e aveva “frequentato la migliore università dell’Egitto”: educato a corte, era stato iniziato ai segreti più alti della cultura di quel popolo, per diventare un consigliere del faraone. Come ogni giovane, era fiero della sua forza e della sua cultura, sapendo di essere un vincente. Con quella consapevolezza aveva tentato di salvare le sorti del suo popolo di appartenenza, ma aveva fallito ingloriosamente diventando un fuggiasco e un rifugiato politico.

Sulla sua testa pendeva una taglia che faceva gola a tanti, ed era ricercato da tutte le polizie degli stati satelliti dell’Egitto. Si fece crescere la barba, cambiò i suoi connotati, da clandestino emigrò nel deserto, dove fu accolto da un popolo di beduini; qui si sposò e divenne pastore delle pecore di Ietro, suo suocero. Era stato un uomo ricco ed ora era povero; era un grande ed ora viveva dimenticato; era un plurilaureato ed ora aveva a che fare con un gregge di pecore. Qui Dio si rifece vivo, nel roveto ardente che bruciava senza consumarsi. Si sentì chiamare con il nome antico, quello che lui solo conosceva, quello della prima vita: “Mosè, Mosè! Non avvicinarti, togliti i sandali perché è santa la terra che calpesti!” (Es 3,5). Dio viene a chiedergli di compiere, a ottant’anni, ciò che egli a quaranta, nel pieno delle forze, aveva tentato fallendo: liberare il popolo d’Israele. Ora che è vecchio, ora che è povero, ora che ha abbandonato le velleità della giovinezza, ora che si prepara a morire, Dio lo chiama a rimettersi in cammino. “Quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio” (1Cor 1,27-30).

 

Preghiera:

“Nel mio arco non ho confidato, e non la mia spada mi ha salvato” (cfr. Sal 44,7), ma la tua potenza, o Dio, mi ha liberato e mi ha posto al sicuro. Insegnami a non confidare in uomini e mezzi potenti perché Tu nascondi la salvezza ai dotti e ai sapienti e la riveli ai piccoli.

 

Agire:

Trascorrerò del tempo con un bambino, mettendomi alla sua scuola» (Aiello Arturo, Vincono i perdenti, in Messa meditazione 2023, luglio-agosto, pp. 167-168).

 

Siamo aiutati a conoscere meglio Mosè alla luce del I Capitolo della Prima Lettera ai Corinti. Credo che significhi che non conta molto ciò che facciamo, ma con quale umiltà, con quale mitezza. Ci lasciamo guidare dalla Parola per vivere la vera sapienza?

Vi invito a riflettere molto sul titolo di questa riflessione e sulle ultime due parti: la “preghiera” e l’ “agire”. Siccome oggi molti di noi siamo assediati dall’ansia e da tante preoccupazioni, meditare sul Salmo 44 ci farà bene.