Stasera vi spedisco una riflessione di sant’Agostino sul brano del Vangelo della s. Messa di oggi (Mt 8,23-27).
«Anche il sonno di Cristo è dunque un segno esteriore d’un simbolo. Sono come dei naviganti le anime che fanno la traversata di questa vita in una imbarcazione. Anche quella barca era la figura della Chiesa. Poiché anche ogni persona è tempio di Dio e naviga nel proprio cuore e non fa naufragio se nutre buoni pensieri. Se hai sentito un insulto, è come il vento; se sei adirato, ecco la tempesta. Se quindi soffia il vento e sorge la tempesta, corre pericolo la nave, corre pericolo il tuo cuore ed è agitato. All’udire l’insulto tu desideri vendicarti: ed ecco ti sei vendicato e, godendo del male altrui, hai fatto naufragio. E perché? Perché in te dorme Cristo. Che vuol dire: “In te dorme Cristo”? Ti sei dimenticato di Cristo. Risveglia dunque Cristo, ricordati di Cristo, sia desto in te Cristo» (SANT’AGOSTINO, Discorso 63,1-2).
Con che frequenza penso al desiderio di Dio di abitare nel mio cuore? Farei bene a meditare Gv 14,23.
Ho le idee chiare sull’importanza della vigilanza? Mi riferisco alla vigilanza principale, quella sui pensieri.