Il Papa, nel discorso che ha tenuto stamattina in occasione della recita dell’Angelus, ci aiuta a riflettere su vari temi: l’importanza della pazienza e della fiducia; la consapevolezza che ciò che davvero conta è invisibile e che il Signore si prende continuamente cura di noi. Sono molto utili anche gli interrogativi che ci dona al termine del suo discorso.
«Oggi il Vangelo della liturgia ci parla del Regno di Dio attraverso l’immagine del seme (cfr Mc 4,26-34). Varie volte Gesù usa questa similitudine (cfr Mt 13,1-23; Mc 4,1-20; Lc 8,4-15), e oggi lo fa invitandoci a riflettere in particolare su un atteggiamento importante collegato con l’immagine del seme, e l’atteggiamento è l’attesa fiduciosa.
Infatti, nella semina, per quanto il contadino sparga ottima e abbondante semente, e per quanto prepari bene la terra, le piante non spuntano subito: ci vuole tempo e ci vuole pazienza! Perciò è necessario che, dopo aver seminato, egli sappia attendere con fiducia, per permettere ai semi di aprirsi al momento giusto e ai germogli di spuntare dal terreno e di crescere, abbastanza forti da garantire, alla fine, un raccolto abbondante (cfr vv. 28-29). Sottoterra il miracolo è già in atto (cfr v. 27), c’è uno sviluppo enorme ma è invisibile, ci vuole pazienza, e nel frattempo è necessario continuare a curare le zolle, annaffiarle e tenerle pulite, nonostante in superficie sembra che non succeda nulla.
Anche il Regno di Dio è così. Il Signore mette in noi i semi della sua Parola e della sua grazia, semi buoni e abbondanti, e poi, senza mai smettere di accompagnarci, aspetta con pazienza. Il Signore continua a prendersi cura di noi, con la fiducia di un Padre, ma ci dà tempo – il Signore è paziente – affinché i semi si aprano, crescano e si sviluppino fino a portare frutti di opere buone. E questo perché vuole che nel suo campo nulla vada perduto, che tutto giunga a piena maturazione; vuole che tutti noi possiamo crescere come spighe cariche di chicchi.
Non solo. Facendo così, il Signore ci dà un esempio: insegna anche a noi a seminare fiduciosamente il Vangelo là dove siamo, e poi ad attendere che il seme gettato cresca e porti frutto in noi e negli altri, senza scoraggiarci e senza smettere di sostenerci e aiutarci a vicenda anche là dove, nonostante gli sforzi, ci sembra di non vedere risultati immediati. Spesso infatti anche tra noi, al di là delle apparenze, il miracolo è già in atto, e a suo tempo porterà frutti abbondanti!
Perciò possiamo chiederci: io lascio seminare in me la Parola? A mia volta, semino con fiducia la Parola di Dio negli ambienti in cui vivo? Sono paziente nell’aspettare, oppure mi scoraggio perché non vedo subito i risultati? E so affidare tutto serenamente al Signore, pur facendo del mio meglio per annunciare il Vangelo?
La Vergine Maria, che ha accolto e fatto crescere in sé il seme della Parola, ci aiuti ad essere seminatori generosi e fiduciosi del Vangelo» (FRANCESCO, Angelus, 16-6-2024).