Il brano del Vangelo della s Messa di oggi (Gv 14,1-6) contiene una delle frasi più importanti pronunciate da Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita». Stasera ho pensato di porgervi una riflessione sulla prima espressione: “Gesù è la via”.
«Io sono la via (Gv 14,1-6)
Io sono la via
La vita spesso si paragona ad un cammino. Così era per i Semiti, popolo nomade frequentemente in cammino.
Perciò il capo della carovana doveva essere una persona esperta, degna della fiducia di tutti. Il tema tipico dell’Antico Testamento è Dio che conduce il suo popolo sulla via della propria storia, direttamente o per mezzo di un angelo o dei suoi rappresentanti sulla terra. Il ricordo dei giorni vissuti con Dio durante l’esodo dall’Egitto dà origine alla festa dei tabernacoli.
Nel Nuovo Testamento san Giovanni Battista annuncia un nuovo esodo: “Preparate la via del Signore” (Lc 3,4). Gesù è il nuovo Mosè, ma annuncia la sua missione con parole più radicali: non parla più di “nuove vie”, ma di un cammino in cui lui stesso è la via: “Io sono la via”. Come comprendere questa parola? Egli ci conduce al Padre per mezzo della sua umanità, dell’esempio della sua persona. Non c’è altra strada per arrivare a Dio se non attraverso di Lui.
La via e la guida
Nel mondo moderno le strade hanno una grande importanza; l’industrializzazione, il commercio, il benessere non sono pensabili senza di esse. Le carte stradali disegnano la rete di strade che percorre tutti i paesi, e chi si mette in viaggio può studiare in anticipo il percorso con tutti i dettagli. Allo stesso modo un giovane prudente che vuole decidere per il proprio futuro potrebbe programmare le tappe del tragitto che lo aspetta: prima gli studi, poi il lavoro, poi una famiglia.
Programmare è saggio, ma non sempre corrisponde alla vita reale. Certe volte sembra che la Provvidenza si prenda gioco di noi, ciò che ci aspettavamo non arriva o non riesce, e le carte vengono mescolate. Ma c’è qui un grande insegnamento per la vita.
Il nostro cammino non è una mappa piena di autostrade, il nostro cammino è Cristo vivente: con una persona viva non può esserci un programma fatto unilateralmente una volta per sempre, ma solo un dialogo continuo e fiducioso. Solo così le imprevedibili esperienze della vita non ci deluderanno mai, ma diventeranno una gioiosa sorpresa preparata da un amico.
Compagno di via
Si racconta che durante una spedizione polare la carovana avesse smarrito la strada; per paura di perdere qualcuno, vennero contati i partecipanti. Ma c’era qualcosa di strano e inspiegabile. Ogni volta che si provava a contare, ce n’era uno in più.
Nella Sacra Scrittura c’è un racconto analogo. Il re Nabucodonosor fece gettare nella fornace ardente tre giovani, ma poi, quando li andava a contare, risultavano quattro. Quel quarto aveva l’aspetto del Figlio di Dio (Dn 3,92).
In senso mistico questi racconti corrispondono alle esperienze della nostra vita. Quando ci sentiamo abbandonati, quando abbiamo perso la strada, stringiamo i denti e cerchiamo di contare solo sulle nostre forze. Ed ecco che con sorpresa ci rendiamo conto di non essere soli. C’è qualcuno che ci sostiene, così vicino da identificarsi con noi stessi. Perciò può dire san Paolo: “Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me” (Gal 2,20). E di qui la conclusione: “Tutto posso in colui che mi dà la forza” (Fil 4,13)» (Tomáš Špidlík, Il Vangelo di ogni giorno. Riflessioni sul vangelo feriale. II. Tempo di Quaresima e Pasqua, Lipa, Roma 2001, pp. 155-157).
Riguardo al pensiero di ieri sera, forse qualcuno ha avuto difficoltà per il linguaggio del teologo Bruno Forte. In realtà è un vescovo che cura molto proprio il linguaggio. Consiglio, a chi ha avuto difficoltà, di decidere di approfondire seriamente sia la Parola di Dio sia la Persona di Gesù. Senza tale volontà costante di progredire nella vita spirituale, mi rendo conto che i miei pensieri possono sembrare ardui. Dipende dal tempo e dalla disponibilità che diamo per un vero cammino di crescita. Come ho detto molte volte, sono sempre a disposizione per qualsiasi cosa che non risulti chiara. Non mi stancherò mai di dire che, per un serio cammino spirituale, è bene dedicare tempo ed energia al mio Manuale, in cui per esempio, solo per il pensiero di ieri, ci sono circa dieci citazioni bibliche che ho omesso per non appesantire il brano che vi ho spedito. Perciò ribadisco che chi ha una buona consuetudine con lo Spirito Santo e la Parola di Dio certamente trarrà giovamento da questo cammino. Occorrono tanta umiltà, costanza e disponibilità.
Proprio oggi ho saputo che un’altra persona a me cara è seriamente ammalata e ovviamente mi ha chiesto di pregare. Non posso non condividere con voi tutto questo e mi impegno sempre ogni giorno a pregare per le vostre intenzioni.