Ben 64 anni fa, a conclusione della Processione del Corpus Domini, papa Roncalli recitava questa preghiera. Mi sembra molto semplice, essenziale, profonda. Mi colpisce molto l’aggettivo “pungente”.
«O Gesù benedetto, scenda la tua benedizione, apportatrice di pace e di amore, su quanti oggi ti hanno manifestato solennemente la loro adorazione. Scenda sulle famiglie ad impreziosirvi il dovere, a fecondarvi il dolore, a togliere quanto ti dispiace. Scenda la tua benedizione anche sui lontani, sugli indifferenti, sugli avversari: a far loro sentire la pungente nostalgia di un definitivo ritorno. O Signore Gesù, benedici in modo speciale la nostra città: suscita in essa un santo fervore di opere, un salutare rinnovamento del costume, un provvido rafforzamento della famiglia; chiama al tuo servizio eucaristico schiere sempre più numerose di apostoli, che come germogli di olivo circondano il tuo altare. E sii per tutti i cuori luce di soavità, balsamo di conforto, forza di buon proposito» (S. Giovanni XXIII, 16-6-1960).
L’altra bambina, per cui stiamo pregando, è in attesa di terapie sperimentali. Ha tanto bisogno di preghiera.