Oggi avrei voluto continuare a meditare con voi le letture di ieri, ma preferisco invitarvi a meditare già da oggi la bellissima festa dell’Annunciazione grazie a padre Vanhoye.«Le letture di oggi ci parlano non soltanto della risposta di Maria all`angelo, ma anche dei sentimenti di Gesù nel momento dell’Incarnazione. Così possiamo riconoscere una meravigliosa somiglianza tra le parole di Maria e quelle che Gesù dice al Padre quando fa il suo ingresso nel mondo.Secondo la Lettera agli Ebrei, Gesù, entrando nel mondo, afferma: “Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà” (Eb 10,7). Egli si presenta come “il Servo del Signore” annunciato dai profeti. Anche Maria si presenta come “la serva del Signore”, e dice all’angelo: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. È davvero stupendo, ed è certamente motivo di gioia eterna per Maria, sapere che lei ha detto spontaneamente all`angelo quello che suo Figlio già le suggeriva. Noi sappiamo che l’identità di reazioni in un avvenimento così importante è segno di un profondo amore.La disponibilità di Maria e la sua prontezza nell’accettare la volontà di Dio si basano, come ci fa capire Elisabetta, sulla sua fede (cf. Lc 1,45). Il suo animo è reso completamente aperto alla parola di Dio da una fede totale nell`onnipotenza di Dio e, in particolare, nella sua bontà. Una fede che le fa credere alle meraviglie che Dio prepara per lei. Le parole dell’angelo, infatti, sono parole di gioia, annunciano cose stupende: “Concepirai un figlio, lo darai alla luce […]. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo”. Sono promesse straordinarie. E a Maria in questo momento viene chiesto di credere in tali promesse di Dio, di non dubitare della sua immensa bontà.Quando poi Maria rivolge all`angelo una domanda per avere qualche precisazione, poiché aveva deciso di non “conoscere uomo”, cioè di non avere rapporti sessuali con un uomo, la risposta dell’angelo è ancora più sorprendente: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio”. È necessario che l`animo di Maria sia completamente aperto alla luce, all’amore e alle meraviglie di Dio: questa è la premessa per la sua totale obbedienza.Lo stesso vale anche per noi. Non possiamo essere docili a Dio, pronti a fare in ogni circostanza la sua volontà, se non abbiamo fede nei doni che egli ci promette. Maria ha creduto alla grande gioia che è stata promessa a lei e a tutto il mondo: Dio vuole salvare gli uomini, Dio vuole comunicare loro la sua pienezza di vita. Se crediamo a questo progetto di Dio, anche noi potremo essere completamente docili alla sua volontà, con fiducia e speranza, anche nelle sofferenze, sapendo che egli è buono e prepara per noi e per tutto il mondo la sua gioia eterna. Chiediamo a Maria di ottenerci questa fede incondizionata in Dio» (VANHOYE ALBERT, Il pane quotidiano della Parola. Volume quarto – Solennità e santi, Edizioni AdP, Roma 2015, pp. 39-40).È bello notare che come Mosè in Es 3,4 risponde “Eccomi”, così anche la Vergine risponde all’angelo (cfr. Lc 1,38).Se la conversione (tema del Vangelo di ieri) non può non essere fondata sulla fede (cfr. Mc 1,15), è bello riflettere su ciò che il biblista dice riguardo alla fede di Maria: «Il suo animo è reso completamente aperto alla parola di Dio da una fede totale nell`onnipotenza di Dio e, in particolare, nella sua bontà».Soprattutto mi colpisce il fatto che Gesù e sua Madre sono uniti nell’obbedienza al disegno del Padre. Padre Vanhoye afferma: «Noi sappiamo che l’identità di reazioni in un avvenimento così importante è segno di un profondo amore».Penso che l’unità sia nell’amicizia sia in famiglia sia in parrocchia non sia fondata semplicemente sull’affetto o sull’attrazione o sulla simpatia o su altro, ma anzitutto sulla centralità della comune adesione al disegno di Dio. Un amore privo di questo fondamento è semplicemente la contraffazione, la profanazione dell’amore. Per questo e solo per questo, quasi ogni giorno nelle mie omelie metto in guardia dalla tragedia dei “single sposati”.