Pensiero serale 20-01-2025

Nei giorni scorsi ho conosciuto il pensiero, che vi spedisco stasera. È molto ricco per il suo contenuto, ma forse ancora di più perché proviene da una persona che ha davvero unito l’offerta del proprio sangue al Sangue di Gesù.

«Voi mi opponete tutte quelle ragioni che invece mi convincono di più a ricevere la santa Comunione ogni giorno. La mia dissipazione è grande, e con Gesù io imparo a raccogliermi. Le occasioni di offendere Dio sono frequenti, e io prendo ogni giorno forza da lui per fuggirle» (San Tommaso Moro).

Se il Vangelo della s. Messa di ieri ci invitava a riflettere sul vino (e anche il Vangelo di oggi – Mc 2,18-22 – parla del vino!) e se il vino è una chiara anticipazione dell’Ultima Cena e dell’Eucaristia e se al centro dell’episodio di Cana c’è una nuova visione del matrimonio come sacramento (ne ho parlato nel pensiero di ieri), è molto significativo riflettere su come san Tommaso Moro ha versato il proprio sangue per difendere l’indissolubilità del matrimonio a costo della propria vita. Mi sembra che questo messaggio sia quanto mai urgente e attuale nei nostri tempi.
Aggiungo solo che mi è più facile comprendere un ateo che si astiene ovviamente dall’Eucaristia piuttosto che un “credente” (le virgolette sono un po’ ironiche!) che, pur potendo partecipare alla s. Messa con frequenza, si accontenta di “pagare” la tassa dell’obbligo settimanale. Anche qui trovo un collegamento col Vangelo della s. Messa di oggi. C’è il rischio di voler far convivere rattoppo nuovo e vestito vecchio, vino nuovo e otre vecchio. In altre parole, forse è meglio rifiutare Gesù che accettarlo solo formalmente, ma continuando a vivere da “uomo vecchio”. Gesù ci chiama alla vera gioia, alla totale conversione, alla perfezione (cfr. Mt 5,48). Quale sposa non desidera incontrare lo sposo tutti i giorni?