Pensiero serale 15-01-2025

Ieri trattavo il tema della paura e anche della salute. Il Vangelo di oggi (Mc 1,29-39) ci presenta Gesù che manifesta il suo amore verso persone malate. Mi ha colpito molto una frase. Perché Gesù guarisce molti (cf Mc 1, 34), ma non tutti? Ho pensato a un episodio narrato da san Luca: 17,11-19. Gesù guarisce dieci lebbrosi, ma solo a uno dice: «Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!» (Lc 17,19). Ecco il commento di papa Benedetto:

«Questa pagina evangelica […] fa pensare a due gradi di guarigione: uno, più superficiale, riguarda il corpo; l’altro, più profondo, tocca l’intimo della persona, quello che la Bibbia chiama il “cuore”, e da lì si irradia a tutta l’esistenza. La guarigione completa e radicale è la “salvezza”. Lo stesso linguaggio comune, distinguendo tra “salute” e “salvezza”, ci aiuta a capire che la salvezza è ben più della salute: è infatti una vita nuova, piena, definitiva» (BENEDETTO XVI, Angelus, 14-10-2007).

Credo che sia questo anche il vero tema della speranza. Qual è la mia vera e profonda speranza? Cosa spero per me, per i miei cari…?
E poi c’è il tema della salute fisica. Certo, è molto importante, ma credo che sia più importante chiedersi: che uso faccio della mia salute, della mia corporeità?
Oggi ci parlano in modo martellante dei femminicidi, ma io da adolescente e giovane ero martellato da una frase: “L’utero è mio e me lo gestisco io”. La suocera di Pietro, guarita, si mise a servire (cfr. Mc 1,31). Auguro a me e voi di riflettere bene per la vita (la vera Vita!).