Pensiero serale 08-12-2024

Stamattina nell’omelia il Papa ha parlato di Maria come figlia, sposa e madre. Poi ha fatto un rapido cenno alla Prima Lettura (Gen 3,9-15.20) e ha “riletto” il tutto nel confronto con la cultura attuale, con alcuni drammi del nostro tempo. Farà bene a ognuno riflettere su tali parole, effettuare un sereno e intenso esame di coscienza e impegnarsi a essere apostoli e testimoni con le persone che vivono inseguendo idoli falsi e inconsistenti.

«Vediamo purtroppo, attorno a noi, come la pretesa del primo peccato, di voler essere “come Dio” (cfr Gen 3,1-6), continui a ferire l’umanità, e come questa presunzione di autosufficienza non generi né amore, né felicità. Chi esalta come conquista il rifiuto di ogni legame stabile e duraturo, infatti, non dona libertà. Chi toglie il rispetto al padre e alla madre, chi non vuole i figli, chi considera gli altri come un oggetto o come un fastidio, chi ritiene la condivisione una perdita e la solidarietà un impoverimento, non diffonde gioia né futuro. A cosa servono i soldi in banca, le comodità negli appartamenti, i finti “contatti” del mondo virtuale, se poi i cuori restano freddi, vuoti, chiusi? A cosa servono gli alti livelli di crescita finanziaria dei Paesi privilegiati, se poi mezzo mondo muore di fame e di guerra, e gli altri restano a guardare indifferenti? A cosa serve viaggiare per tutto il pianeta, se poi ogni incontro si riduce all’emozione di un momento, a una fotografia che nessuno ricorderà più nel giro di qualche giorno o qualche mese?
Fratelli e sorelle, oggi noi guardiamo a Maria Immacolata, e le chiediamo che il suo Cuore pieno d’amore ci conquisti, che ci converta e che faccia di noi una comunità in cui la figliolanza, la sponsalità e la maternità siano regola e criterio di vita: in cui le famiglie si riuniscono, gli sposi condividono ogni cosa, i padri e le madri sono presenti in carne e ossa vicino ai loro figli e i figli si prendono cura dei genitori. Questa è la bellezza di cui ci parla l’Immacolata, questa è la “bellezza che salva il mondo” e di fronte a cui vogliamo rispondere anche noi al Signore, come Maria: «Eccomi […], avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38)» (FRANCESCO, Omelia 8-12-2024).