Pensiero serale 16-10-2024

Da un lato vorrei proseguire nella conoscenza degli scritti di santa Teresa di Gesù; dall’altro ritengo che sia preferibile almeno oggi presentarvi una sintesi della sua esperienza spirituale. È una pagina molto densa, che va letta più volte e molto lentamente.

 

«Teresa di Gesù ci ha lasciato la testimonianza della sua vita nei suoi scritti. Come in una confessione fatta davanti a tutta la Chiesa, ella nel libro della “Vita” ci fa percorrere le tappe della sua esistenza: una infanzia religiosamente precoce, una giovinezza vissuta nella crisi, un ricupero vocazionale a vent’anni, seguito ancora da una esperienza di vita religiosa fra alti e bassi, fino alla sua “conversione” definitiva a quasi quarant’anni. È il lento procedere di una storia di salvezza che dal limite del peccato si sviluppa in una conversione sincera e totale e definitiva per il Signore che lascia spazio ad una esperienza mistica nella quale Dio opera in lei meraviglie.

Teresa infatti testimonia il travaglio stesso della trasformazione della persona, il desiderio di salvezza, l’effettivo cambiamento della vita, la grazia dello Spirito che la penetra e la conduce ad una intensa esperienza delle più grandi verità del dogma cristiano; grazia mistica come illuminazione interiore e come esperienza di salvezza e di trasformazione: la presenza di Dio, la forza della Parola e dei sacramenti, la rivelazione di Cristo, il Risorto, nella sua santa umanità, l’effusione dello Spirito Santo e dei suoi doni. Tutto coronato – a partire dalla grazia del matrimonio spirituale, ricevuta nel novembre del 1572 – dall’esperienza dell’inabitazione trinitaria, della comunione totale con Cristo sposo, e finalizzata al servizio della Chiesa, traguardo ideale della santità cristiana. Tutto in un itinerario in cui la preghiera interiore, divina amicizia con Dio, è la chiave di comprensione. Tutto sfocia in una mistica del servizio, in una forte unità di vita vissuta e insegnata dalla santa, in un amore grande per la Chiesa dimostrato concretamente nella promozione della santità della vita e nel servizio della vita contemplativa per il rinnovamento della Chiesa. Marta e Maria insieme ai piedi di Cristo Signore, con la forza della contemplazione e la generosità del servizio» (ZEVINI GIORGIO – CABRA PIER G., Lectio divina per ogni giorno dell’anno, Queriniana, Brescia, vol. 17, pp.263-264).

 

Gli autori tengono presente l’episodio descritto in Lc 10,38-42 (che è bene meditare).

Mi pare che sono evidenziati in modo chiaro e profondo i pilastri del cammino cristiano. L’esperienza di santa Teresa è certamente unica e irripetibile, ma ci sono numerosi spunti preziosi per ognuno di noi, a condizione che siamo umili e disponibili. Gli autori sottolineano il servizio alla Chiesa. Sono sicuro che la nostra vita spirituale è solo una bella “illusione” se non si traduce in un umile, concreto e quotidiano servizio alla Chiesa.

Il punto che mi ha colpito di più è il lento, progressivo cammino di conversione. In altre parole, la conversione non riguarda solo quelli che consideriamo i “grandi peccatori” e non è questione di un solo istante, ma spesso richiede varie tappe. Perciò la vera e tragica mediocrità spirituale è manifestata dalla penosa certezza di essere così bravi da non aver più bisogno di convertirsi. Da quel momento saremo molto attenti ai difetti …degli altri. Questo aspetto della conversione lo evidenzio nel Manuale nel cap. II, § 5.3, p. 103 e cito proprio l’esempio di santa Teresa.