Indubbiamente il Vangelo della s. Messa di oggi (Lc 8,19-21) sembra relativizzare sia il ruolo della Vergine Maria sia l’importanza della famiglia per Gesù. Questo è valido solo a uno sguardo superficiale. La verità è esattamente il contrario.
Vi propongo un commento che mi sembra utile.
«Maria è il tipo e il modello della Chiesa: ciò Ella che ha realizzato in se stessa è esemplare per tutti quelli che sono chiamati a costituire la vera famiglia di Gesù. Chi ha letto il vangelo secondo Luca ed è ormai giunto a questa pagina, lo sa già. La Madre di Gesù è colei che ha risposto a Dio con un sì pieno, generoso e fedele. La sua fede è stata in Maria forza generatrice di vita. Per la sua e nella sua fede Ella ha generato il Figlio stesso di Dio. Quella di Maria è stata davvero una vita di fede. Nelle poche righe di questo brano evangelico ricorrono in coppia e per tre volte le parole madre e fratelli. Se, dunque, noi leggiamo questi versetti con riferimento alla Madre, ci rendiamo conto che essi sono una lode piena per Maria; quando li leggiamo in riferimento ai fratelli, capiamo che la vera famiglia di Gesù si costituisce, con e come Maria, attorno alla sua Parola. Ascoltare e fare debbono convivere armonicamente e coerentemente nella vita cristiana. Di fede si vive! La fede non può esaurirsi in discussioni teoriche, ma deve concretizzarsi in scelte di vita».
Siamo aiutati a riflettere sulla fede, ma anche sul rapporto che ognuno ha con la Vergine Maria.
Siccome i miei parrocchiani sanno cosa penso dei cattolici “saltellanti”, forse il Vangelo di oggi ci aiuta a capire che essere discepoli di Gesù ci offre la possibilità di creare legami ancora più forti di quelli di sangue. Penso che anche perciò “saltellare” continuamente da un luogo all’altro non ha molto senso. Occorre la fedeltà a UNA famiglia! Temo che molto spesso persone che partecipano insieme alla s. Messa non si conoscono neanche!!!
Quando nell’Atto penitenziale recitiamo il “Confesso a Dio onnipotente”, chiediamo ai nostri fratelli di pregare per noi, ma anche i nostri fratelli ci chiedono di pregare per loro. Non possiamo non porci qualche domanda. Sono “fratelli”, almeno li conosco? Mi chiedono di pregare per loro, ne sono consapevole? Me ne sono mai accorto? Ho capito che dovrebbe essere un mio dolce dovere?