Pensiero serale 27-08-2024

Oggi e domani non possiamo non meditare su sant’Agostino e sua madre. Sempre con l’aiuto di monsignor Aiello confrontiamoci ancora su ciò che Gesù dice ai farisei. Certamente è una lezione utile anche per noi.

 

«Lectio Divina

Amare è attendere l’altro

 

Lettura

Le prime comunità cristiane sono state segnate da una forte tensione verso la Venuta del Salvatore e dal pericolo dello scandalo del suo tardare. Paolo è preoccupato da dicerie, teorie e credenze diffuse che vorrebbero già presente il Signore da qualche parte, per cui l’attesa avrebbe già raggiunto il suo scopo. Paolo è ben informato: le dicerie sarebbero state sostenute da una lettera con la sua firma – un falso d’autore – messa in circolazione come autentica.

 

Meditazione

“Nessuno vi inganni in alcun modo!”, né con discorsi, né con apparizioni e rivelazioni private mai approvate dalla Chiesa. In tutto quel marasma di esternazioni e di sincretismi, i fratelli di Tessalonica devono stare saldi e risplendere “perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza”. Sono “primizia” di un raccolto abbondante, sono pochi e devono restare nella verità perché costituiscono lievito nella massa; ciò che essi vivono si dovrà estendere in futuro a tutti. Il tema della “primizia” torna spesso in Paolo, ad esprimere un tempo anticipato nella vita della Chiesa che, in seguito, sarà appannaggio di tutti. A tratti oggi i credenti si sentono, con tristezza, come “gli ultimi dei mohicani”, e invece dovrebbero avvertire con gioia di essere i primi tra i salvati. Nel vangelo, invece, continua la violenta invettiva contro “scribi e farisei ipocriti”: termine greco che indica gli attori che si muovono sulla scena. Gli ipocriti recitano un copione, ma la loro vera vita è un’altra. Per noi cristiani è l’esatto contrario: la vera vita è quella del Vangelo, Via, Verità e Vita, e ci immedesimiamo talmente che la scena falsa diventa la nostra vita privata, se mai ce ne sia una, in cui calpestiamo il palcoscenico come ombre, come attori di passaggio. “Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!” grida Gesù, all’indirizzo di chi è maniacale nelle minuzie e sbadato con l’essenziale, di chi fa battaglie per i diritti dei cani e dei gatti e lascia morire migliaia di profughi nel Mediterraneo senza battere ciglio. “Guai a voi che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza!”. Monica piangeva per suo figlio, come ogni mamma, perché vedeva la sua cura nel vestire alla moda, senza cercare la bianca veste battesimale; il suo interesse per la cultura e i grandi maestri della retorica, senza approdare alla Verità viva e vera; il suo essere appassionato e avvinghiato ad ogni amore passeggero, senza legarsi all’amore “che move il sole e l’altre stelle”. Il suo pianto e la sua preghiera otterranno da Dio la conversione e il battesimo di Agostino, per mano del vescovo sant’Ambrogio.

 

Preghiera: 

Accetta, Signore, le mie lacrime e quelle di chiunque è in pena per un figlio lontano o perduto. Tu sai aprire, per chi oggi ci fa penare, strade di ritorno, domani, anche nel deserto.

 

Agire: 

Stasera mi fermo a lungo alla finestra o dietro la porta, come chi attende qualcuno» (AIELLO ARTURO, Amare è attendere l’altro, in Messa meditazione 2024, luglio-agosto, pp. 423-424).