27-09-2023

Chi ha la mia età o chi vede film degli anni ‘50 e ‘60 ricorderà quelle suore col copricapo molto particolare: molto largo e – penso – anche … “tagliente”.

Credo che san Vincenzo de’ Paoli (il santo che oggi la Chiesa ricorda) e santa Luisa di Marillac non siano tra i santi più conosciuti, almeno in Italia. Tra i tanti immensi doni, che ho avuto da Dio, ci sono proprio questi due santi, che hanno inciso enormemente nella mia vita, fin dalla mia infanzia, attraverso un Padre Vincenziano e una Figlia della Carità, appunto le congregazioni religiose fondate da loro due.

San Vincenzo divenne sacerdote a soli 19 anni, ma si convertì… dopo l’ordinazione sacerdotale. All’inizio era molto attratto dal denaro e della carriera e poi divenne un vero gigante della carità. Ebbe anche la missione di formatore del clero!

Santa Luisa ebbe una vita ancora più particolare: figlia illegittima, moglie, madre, vedova, fondatrice delle Figlie della Carità di san Vincenzo de’ Paoli, insieme appunto con san Vincenzo.

Nel recente bellissimo pellegrinaggio ci hanno parlato di san Vincenzo anche perché conobbe bene san Francesco di Sales e nel viaggio siamo passati per le zone in cui ha vissuto san Francesco. Tra l’altro anche san Francesco ebbe un rapporto strettissimo con un’altra vedova, poi fondatrice delle Monache Visitandine e santa: Jeanne-Françoise Frémyot, baronessa de Chantal, tra l’altro originaria proprio di Digione, penultima tappa del nostro pellegrinaggio.

Sono molto legato a san Vincenzo e a santa Luisa perché la zia di mio nonno era Figlia della Carità e mi ha dato esempio, consigli e affetto di altissimo livello. Invece, il sacerdote che più mi ha illuminato e seguito era un Missionario Vincenziano (la congregazione fondata da san Vincenzo).

Stasera vi spedisco una preghiera che conosco da decenni. Non è di san Vincenzo, ma ci mostra in modo splendido la sua spiritualità. Sono ben lungi dal vivere questa preghiera ma, conoscendola bene, almeno ogni tanto mi sforzo di non essere troppo infedele. Auguro a me e a voi di ricordare che davvero nulla è importante se non la carità (e questo del resto è il grande insegnamento anche di santa Teresa di Lisieux).

 

«Signore, fammi buon amico di tutti, fa’ che la mia persona ispiri fiducia: a chi soffre e si lamenta, a chi cerca luce lontano da Te, a chi vorrebbe cominciare e non sa come, a chi vorrebbe confidarsi e non se ne sente capace.

Signore, aiutami, perché non passi accanto a nessuno con il volto indifferente, con il cuore chiuso, con il passo affrettato.

Signore, aiutami ad accorgermi subito: di quelli che mi stanno accanto, di quelli che sono preoccupati e disorientati, di quelli che soffrono senza mostrarlo, di quelli che si sentono isolati senza volerlo.

Signore, dammi una sensibilità che sappia andare incontro ai cuori.

Signore, liberami dall’egoismo, perché ti possa servire, perché Ti possa amare, perché ti possa ascoltare in ogni fratello che mi fai incontrare» (Preghiera dei Vincenziani).