Ancora in riferimento al Vangelo della s. Messa di ieri voglio sottolineare alcuni punti.
Anzitutto la libertà. Non è sufficiente affermare il libero arbitrio. I contadini violenti agiscono… nella massima libertà. In loro manca del tutto la responsabilità verso il padrone, cioè verso Dio. Non accettano di dove rendere conto a Dio. Per me è chiaro che io renderò conto a Dio di ogni pensiero, di ogni parola, di ogni azione? Ci penso che renderò conto anche di un solo giorno sprecato, perché magari vissuto non in Grazia di Dio?
Ovviamente mi ha colpito molto il termine “zitello” applicato alla mia categoria. Questo per me significa che il celibato dev’essere solo un mezzo per una profonda unione sponsale col Signore.
Infine, voglio precisare che è molto delicato affermare che gli altri hanno dei “diritti” nei nostri confronti, nel senso che ci chiedono amore, dedizione… Io temo che ci siano genitori che opprimono i figli con le loro attese e penso che san Francesco d’Assisi deluse abbastanza i genitori in ciò che gli chiedevano. Penso a quando i bambini mi dicono che “hanno fatto arrabbiare i genitori”. Io rispondo loro che tanti santi hanno fatto arrabbiare i genitori. Io credo che non conta far arrabbiare o meno gli altri. “Forse” anche san Giovanni Battista fece arrabbiare Erode Antipa ed Erodiade. Anche san Tommaso Becket e san Tommaso Moro fecero arrabbiare (nel senso che delusero completamente le loro attese, i loro “diritti”) due sovrani inglesi, rispettivamente Enrico II ed Enrico VIII.
Conta attuare ciò che afferma san Paolo in 1 Cor 7,32 e ss. San Paolo lo applica ai celibi. Io mi permetto di… correggerlo, perché sono certo che ogni uomo debba comportarsi così.
Sul tema del portare frutto segnalo il decreto del Concilio “Optatam totius”, n. 16 (si parla tanto di sinodi… io vorrei che fossero conosciuti e attuati almeno gli ultimi tre Concili!). Se qualcuno vuole approfondire il tema dei “frutti”, ricordo che il mio Manuale vi dedica cinque pagine (cap. II, § 8, pp. 117-121).
Se vogliamo sapere un metodo infallibile per produrre frutti, ce lo dice Gesù in Gv 15,5. È bene notare che Gesù dice: “porta”; non dice: “vede”. In altre parole, io posso portare frutti, anche se non li vedo. Quali frutti vide la vedova tanto elogiata da Gesù in Lc 21,1-4? Perciò la croce va vista con fede!
A me pare di aver capito un altro sistema per produrre frutti stando uniti a Gesù.
«Per appartenere a Gesù bisogna essere piccoli, piccoli come una goccia di rugiada. Oh, come sono poche le anime che aspirano ad essere piccole così!» (S. Teresa di Lisieux).