Nei giorni scorsi i giovani sono stati al centro dell’interesse della Chiesa. Non mi pare che si sia molto riflettuto sul trentesimo anniversario della pubblicazione del capolavoro di san Giovanni Paolo II: la “Veritatis splendor”. Spero di potermi soffermare su questo documento nei prossimi giorni, ma stasera voglio spedirvi parte del discorso rivolto da papa Wojtyla ai giovani a Plovdiv, in Bulgaria, nel 2002.
«Avvicinatevi a Gesù e cercate di “vedere” ciò che Egli è in grado di offrirvi. Non abbiate paura di varcare la soglia della sua casa, di parlare con Lui faccia a faccia, come ci s’intrattiene con un amico (cfr. Es 33,11). Non abbiate paura della “vita nuova” che Egli vi offre. […] È vero: Gesù è un amico esigente, che indica mete alte e chiede di uscire da se stessi per andargli incontro: “Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà” (Mc 8,35). Questa proposta può apparire difficile e in alcuni casi può anche fare paura. Ma – vi domando – è meglio rassegnarsi ad una vita senza ideali, ad una società segnata da sperequazioni, prepotenze ed egoismi, o piuttosto cercare generosamente la verità, il bene, la giustizia, lavorando per un mondo che rispecchi la bellezza di Dio, anche a costo di dover affrontare le prove che questo comporta? Abbattete le barriere della superficialità e della paura! Conversate con Gesù nella preghiera e nell’ascolto della sua Parola. Gustate la gioia della riconciliazione nel sacramento della Penitenza. Ricevete il suo Corpo e il suo Sangue nell’Eucaristia, per saperLo poi accogliere e servire nei fratelli. Non cedete alle lusinghe e alle facili illusioni del mondo, che si trasformano assai spesso in tragiche delusioni. È nei momenti difficili, nei momenti della prova – lo sapete – che si misura la qualità delle scelte. Non esistono scorciatoie verso la felicità e la luce! Solo da Gesù si possono ricevere risposte che non illudono né deludono!» (Giovanni Paolo II, Incontro con i giovani, 26 maggio 2002).
Mi pare che in poche parole ci dica cose importantissime. Ve ne segnalo solo tre: il cenno al rapporto intimo e affettuoso col Signore (è uno dei temi della Prima Lettura della s. Messa di oggi), l’invito a non avere paura (al centro del Vangelo della s. Messa di ieri) e il riferimento alla luce (ricordiamo la bellissima festa della Trasfigurazione).